ED OSANO CHIAMARLA AUTOSTRADA…
Bruxelles, 03 Novembre 2000
Invitati in Sicilia a ritirare il premio Torre Archirafi è con grande rammarico che constatiamo che nella nostra Isola c’è ancora molto da fare per rendere a livelli europei la rete autostradale.
E qui non vogliamo soffermarci sul vergognoso stallo dei lavori della A20 Messina – Palermo, ancora
incompleta, quanto sul fatto che la A18, nonostante l’opulenza delle entrate i livelli di manutenzione e gli standard dei servizi per i i cittadini sono a livelli di paesi africani.
La carta “Viacard” valida in tutto il territorio
italiano non viene accettata, ma la Sicilia è
“indipendente” o fa parte dell’Italia ?
E’ cosi’ difficile convenzionarsi col sistema Viacard italiano ?
Le carte di credito non vengono riconosciute,
nessuna !!, non esiste un solo paese europeo dove cio’ avviene.
In Spagna la convenzione tra autostrade e
Visa, Diners ed American Express vige da oltre 25
anni. Il Bancomat forse non sanno neanche cosa
significhi. Se un “povero” turista ha dimenticato di
cambiare la sua divisa, al casello forse perderà
qualche ora. Ricordiamo che nei paesi europei riescono a convertire ai caselli persino i rubli !).
Questo pero’ è nulla, abbiamo avuto bisogno di usare, avevamo le batterie scariche del cellulare, un telefono pubblico al casello di San Gregorio: nessuno dei telefoni installati funzionava né con schede né con monete ed ovunque sporcizia e sterpaglie, rami che uscivano fino a coprire di oltre due metri le corsie di emergenza e poi, ciliegina sulla torta, il restringimento di corsia nei due caselli più importanti di Messina e Catania.
Da Acireale a Catania abbiamo impiegato oltre un’ora per una fila inutile quando sarebbe sufficiente trovare un geometra intelligente che tracci una doppia corsia in rosso stringendo di due metri il tratto con i lavori in corso per evitare questi stupidi disagi ai cittadini…
Ai caselli poi, contrariamente agli altri paesi
europei dove si informano i cittadini dell’inizio dei
lavori, della durata, di chi ha relizzato il progetto,
quale ditta svolge i lavori, l’importo stesso del
progetto e se si prevedono altri disagi. Niente. Da
noi vige ancora, anche in questi casi, l’omertà e
l’abitudine al silenzio delle nostre genti ed i nostri
politicanti partecipano a quest’omertà nei lavori
pubblici.
E per finire parliamo di quel misterioso sistema che è il Telepass. Attualmente i cittadini sono costretti a
sacrifici notevoli senza spiegare un servizio che si
vorrebbe offrire. Nei piccoli e fatiscenti contenitori, sempre più luridi, ci sono opuscoli su scuole varie e non una sola informazione sul Telepass.
Contrariamente alla grande stampa siciliana vogliamo informare gli automobilisti che nelle ore di punta (7.30 / 9.30) si rischia di percorrere i pochi
chilometri che separano Acireale da Catania e
Roccalumera da Messina in oltre un’ora, con buona pace di chi prende l’autostrada, pagando, per arrivare prima.
L’Altra Sicilia –
Al servizio della Sicilia e dei Siciliani