Siciliani cittadini di serie B?
Carissimi amici di ventura,
anch’ io sono una siciliana che vive fin dalla nascita fuori dai patrii confini. Se i bambini siciliani iniziando la scuola, attraverso i libri di testo, imparano a conoscere per prima cosa: Milano invece che Palermo, con chi ce la vogliamo prendere?
Io credo che dovremmo essere noi siciliani tutti uniti ad evitare che certe cose accadano.
Parlo per esperienza, io ho frequentato i miei primi anni di scuola nella Svizzera Tedesca e posso assicurarvi che gli insegnanti per prima cosa ci mostravano la cartina della Svizzera, quando avevo 8 anni sapevo giá che la capitale della Svizzera era Berna e che vivevo in una confederazione, ma data l’ etá non sapevo che cosa volesse dire, tanto che fui costretta un giorno a chiedere a mio padre che cosa volesse dire confederazione.
Ora io mi domando: gli insegnanti siciliani come reagiscono? Non pensate che dovrebbero essere i primi a dare ai propri alunni una carica di sicilianità?
E sfatare tutta questa convinzione che per diventare qualcuno bisogna per forza uscire dalla Sicilia.
E poi… c’é anche dell’ altro, noi siciliani dobbiamo imparare ad essere piú responsabili, piú autonomi e piú organizzati, solo cosi si cambia rotta, e, non certo dicendo sempre: “sissignore oppure Vostra Signoria ha ragione”.
Dobbiamo smetterla di chinare il capo al nord, dobbiamo insegnare ai nostri figli la storia, la civiltá non viene dal nord, ma dal sud, dovremmo dire piú spesso ai nostri figli che i siciliani non hanno nulla da invidiare agli altri e se organizzati, non sono secondi a nessuno.
Un caloroso saluto a chi mi legge!
Agata Rita Judicelli
Bad Säckingen (Germania)