Il ridicolo programma di governo regionale

bruxelles, 2 agosto 2006

Sappiamo tutti che Cuffaro è oggi Presidente perché la metà dei Siciliani non è andata a votare, l’altra metà non ha avuto un’alternativa credibile o è stata legata da interessi confessabili o meno (valgano ad esempio le imbarcate in massa di precari).
Diversamente sfidiamo qualunque società di indagini demoscopiche a trovare per strada almeno una decina di passanti che siano soddisfatti dell’attuale governo.


Ma tant’è! La democrazia va rispettata sempre; anche quando, viziata dal bisogno e dall’ignoranza, i risultati sono questi.
Ma L’Altra Sicilia non si sarebbe mai aspettata di dovere oggi ringraziare Cuffaro e quanti lo sostengono (come gli ineffabili autonomisti MPA che fanno un “terzo polo” ma stanno dentro la CDL, e gli ancora più indecifrabili “nazionalisti siciliani” che, con 2 deputati all’ARS, aspirano nientemeno che a “condizionare dall’esterno” l’attuale maggioranza) per il loro programma di Governo.

Sì. Ringraziarli. Perché il loro nome e la loro buona fede sono così screditati che tutto ciò che dicono perde di credibilità, e così anche le loro sgangherate battaglie pseudo-sicilianiste.

Ci sarebbe da ridere se non fosse che si ride sulla pelle del Popolo Siciliano.
Spulciamo qua e là:
– aumento delle pensioni dei regionali (no comment);
– combattere la mafia fissando un giorno in memoria di Piersanti Mattarella (nel frattempo arrestano il deputato di maggioranza Mercadante ma, ops.. è un incidente… saranno i soliti giudici…);
– raddoppio dell’elettrodotto Sicilia-Continente (per facilitare l’attuale esportazione gratuita di energia elettrica ed i connessi black out che servono a garantire “l’apparato produttivo nazionale”, cioè il nord);
– completare la stabilizzazione degli ultimi precari che ancora non si è riusciti a sistemare (ed ovviamente anche quelli che si creeranno nel corso di questa legislatura);
– lavoro e sviluppo:… abbiamo già visti i portentosi risultati della scorsa legislatura, perché perdere tempo a leggere quelli nuovi?;
– sanità:… idem, forse diventeremo penultimi per numero di morti in corsia?;
– Statuto: rivotare subito quello “pasticciato” che elimina ogni significativa autonomia e che persino l’Italia ci ha bocciato (questa premura a liquidare l’autonomia del 1946 è quanto meno sospetta; chissà che ne pensano i tanti ferventi autonomisti della maggioranza…).

Guardiamo la realtà in faccia: 5 anni di “Cuffarismo” uniti ad antiche piaghe hanno reso la Sicilia un posto da cui non c’è che scappare; solo uno sviscerato amor patrio ci fa restare a lottare per sopravvivere “nonostante” questa razza padrona di parassiti…

Volete qualche agevolazione fiscale a pioggia quando avete uno Statuto che vi consente una politica fiscale autonoma come uno stato sovrano!
Ma chi pensate che possa credervi? Non ci credete nemmeno voi stessi; sapete che starete lì finché potrete dare qualcosa dilapidando il patrimonio pubblico, sia quello finanziario, sia quello strutturale, sociale, ambientale…
Ricordate il motto inciso nel Palazzo Pretorio di Palermo: “Alienos nutrit, suos devorat” (nutre gli altri e divora i suoi). Si vede che è un male antico!
Ma, dulcis in fundo, la chicca del programma di Cuffaro (e l’unica rivendicazione dell’MPA) è il PONTE! Il Ponte “lo facciamo noi”!

Grazie Cuffaro! Quando sentiamo queste cose dette da te, finalmente anche il più sprovveduto capisce che è …”una boiata pazzesca!”
Come quell’altra favola che i soldi per l’alta velocità Napoli-Bari sono tolti al Ponte: ma, scusate, non si era detto che si pagava da solo? che la società era un’impresa privata? che non c’era bisogno di fondi pubblici?
Dite piuttosto che quell’alta velocità è tolta alla Palermo-Catania, e avreste un buon motivo per attaccare uno dei più anti-siciliani dei governi italiani. Non dite spropositi.

La verità è che il “Ponte” può essere solo un infinito “pozzo senza fondo” in cui buttare tutta la finanza pubblica dei prossimi decenni alla faccia dello sviluppo e delle altre priorità. Ma che importa? Franza o Spagna purché se magna…

Antudo!