Il Governo Prodi 2° senza nessun ministro siciliano?
Ne prendiamo atto!
Bruxelles, 18 maggio 2006
Il secondo ministero guidato da Romano Prodi non ha nessun ministro siciliano, ma solo un paio di viceministri e qualche sottosegretario che, nel momento in cui scriviamo questo comunicato, non ci sono ancora noti con esattezza.
Molti gridano allo scandalo, noi de L’Altra Sicilia tentiamo un’analisi sobria e distaccata come ci è ormai consueto.
Le cose sono semplicemente due: o la Sicilia è una regione d’Italia (a statuto speciale, eccezionale – quello che vogliamo – ma pur sempre una regione d’Italia) o è una regione “d’oltremare”, un possedimento metropolitano dell’Italia, una specie di “stato non incorporato” come Portorico con gli USA.
Nel primo caso è inammissibile l’assenza di rappresentanza della Sicilia nel Governo: sarebbe segno di un distacco, di una disattenzione semplicemente paurosa nei nostri confronti che dovrebbero far chiedere ai Siciliani che cosa ci stiamo a fare in questa Italia se siamo destinati a stare sempre fuori dal potere che conta. Non siamo maturi? Siamo incivili? Non abbiamo una classe politica all’altezza della situazione? Ce la vogliono far pagare perché non caliamo mai la testa al centralismo storico della sinistra? Mah! Impossibile capire… Forse solo noncuranza e disprezzo… Eppure siamo la regione più estesa, una delle più popolose… ma il nostro peso politico oggi è NULLO!
Nel secondo caso ci sta bene, ci sta proprio bene che non ci sia nessun Siciliano nell’esecutivo. Ma allora diamo piena attuazione allo Statuto e trasferiamo tutte le competenze statali in Sicilia ai competenti assessorati (art. 20). In altre parole nessun ministro della Repubblica potrà emanare regolamenti o prendere provvedimenti che abbiano validità anche sul territorio siciliano. I pochi legami saranno quelli delle leggi del Parlamento su cui la Regione non ha competenza o dei principi generali di quelle a competenza concorrente, nonché – possiamo ben accettarlo – quello degli esteri, della difesa e del guardasigilli. Se non siamo del tutto Italia ci sta benissimo, ma dovete dircelo e per il resto lasciarci stare in pace…
Vero è che la tradizionale sparuta pattuglia dei ministri siciliani (2 o 3) non ha mai rappresentato minimamente gli interessi della Sicilia: senza andare troppo lontano ci viene in mente la coreografica Prestigiacomo o quel La Loggia che, con la “devolution”, si è reso complice dello liquidazione dell’Autonomia Siciliana. Ma almeno si faceva finta… Vero è che, Statuto alla mano, un Ministro siciliano c’è: Totò Cuffaro, nella qualità di componente permanente del Consiglio dei Ministri e di rappresentante in quella sede degli interessi del Popolo Siciliano: ma tanto non lo convocano mai, né mai lui si è fatto convocare e – in tutta franchezza – riteniamo non sappia neanche da dove si inizi a tutelare gli interessi della Sicilia.
Che dire poi che il “ministero per gli italiani nel mondo” è stato soppresso? Ci aspettavamo almeno un po’ di gratitudine per quei cittadini che oggi consentono a questo governo di esistere. Si era parlato pubblicamente di Leoluca Orlando, ma evidentemente quelli della Margherita gliel’hanno fatta pagare ancora una volta al Siciliano ribelle…
Forse è un primo passo per sopprimere questo impaccio: questa volta, con modalità di voto e di scrutinio discutibile, ce l’hanno fatta, ma in futuro, con questa Altra Sicilia in mezzo ai piedi, chissà… meglio chiudere questa pagina. E già non sono mancate dichiarazioni esplicite sulla necessità di sopprimere la circoscrizione “estero”.
Comunque oggi una buona notizia c’è: il neoministro dei trasporti ha detto che il “Ponte” è inutile. Finalmente! Ora si blocchino i lavori e si metta in liquidazione la “Stretto di Messina” spa e si restituiscano tutti i soldi che sono stati sprecati in questa avventura in infrastrutture vere per la Sicilia a cominciare dalla vergognosa rete ferroviaria interna o, meglio, si versino alla Sicilia nel Fondo di Solidarietà Nazionale ché poi spetterà a noi, nel bene e nel male, di prenderci la responsabilità di usarli al meglio.
A proposito… Che ne pensano di tutto ciò gli innumerevoli “autonomisti” oggi in lizza per il rinnovo del Parlamento regionale?
ANTUDO!
Ufficio Stampa