Lettera ai direttori: sanitario, amministrativo USL 6 Palermo

Palermo, 3 dicembre 2005
Prot. 021/ASL6

Ai Sigg. Direttori dell’ ASL 6 di Palermo

-Generale: dott. Salvatore IACOLINO

-Sanitario: dott. Salvatore REQUIREZ

-Amministrativo: dott. Vincenzo BARONE

Oggetto: Malasanità a Carini.

Egregi Signori Direttori,
nel presentarVi in anteprima un articolo che sarà pubblicato sul periodico IL VESPRO ed. di Carini e sul sito dell’Associazione www.laltrasicilia.org che per l’ennesima volta ripropone disservizi e sprechi nel comprensorio con gravi ripercussioni sul servizio sanitario che codesta ASL dovrebbe assicurare alla cittadinanza e non solo, profittiamo dell’occasione per rappresentare ancora una volta ai massimi responsabili dell’ASL 6 che, al di là della questione riportata nell’articolo che ipotizza “sottili e sotterranee guerre di potere” a tutto danno dell’utenza, la situazione sanitaria nel suo complesso a Carini presenta, per organizzazione e per economicità in rapporto ai servizi resi complessivamente da “terzo mondo” , uno spreco di denaro pubblico inaccettabile ed intollerabile.


Come già più volte rappresentato ai Vostri illustri predecessori con i quali abbiamo avuto anche incontri presso l’ASL6, Carini rappresenta un caso “emblematico” dello spreco di denaro pubblico a fronte di servizi scadenti, inefficienti e strutturalmente inidonei. Se poi a questi problemi ci si aggiungono ipotizzabili “lotte” di potere, il quadro della situazione diviene tragicomico, se non si parlasse di salute pubblica.

Il pseudo PTE manca dei più elementari servizi di diagnostica di immediatezza necessari per definirsi tale.

La stessa struttura impropriamente definita Pronto Soccorso è fatiscente ed inadeguata e ubicata ancora in un’area di difficile raggiungimento specie nei giorni lavorativi quando il traffico caotico della cittadina, rende impossibile i movimenti all’interno del centro abitato.

Basta un esempio per tutti: da Corso Italia a Piazza Duomo (circa 1 km) a volte ci si impiega in auto non meno di 20/25 minuti.
Il servizio sanitario, già messo in discussione per alcuni casi di malasanità che hanno portato al decesso di persone portate al PTE per prima cura immediata, è sempre sotto critica dei cittadini che non si vedono sufficientemente tutelati ed assistiti.
Il quadro della situazione appare ai più, grave sia sotto il profilo dell’economicità sia del servizio che dovrebbe rendere alla cittadinanza.
Si rende necessario un drastico intervento delle direzioni generali per portare a Carini, senza aumento di costi per l’erario, un servizio efficiente ed adeguato alle esigenze della collettività.

Come Associazione abbiamo rappresentato anche all’Assessorato Regionale alla Sanità alcune proposte che se realizzate in tempi potrebbero dare al cittadino un servizio sanitario degno di questo nome ed una diminuzione di spesa pari a € 280.000 (duecentocinquantamila) annui, utilizzabili per una migliore qualità dei servizi sanitari..
Al fine di riproporre le questioni ed i suggerimenti si chiede alle Signorie Loro voler esaminare la possibilità di programmare un tavolo di lavoro per discutere sulle soluzioni proposte e le attività correttive da attuare sul territorio.
In attesa di un cortese cenno di riscontro.
Distinti saluti


Michele Santoro

Coordinatore Regionale


Periodico di Informazione e
Cultura


Supplemento del Periodico
“L’Isola”



MALASANITA’ A CARINI
QUALI GIUOCHI SUL LABORATORIO ANALISI ?

a cura della Redazione

Dopo l’Ospedale il laboratorio analisi. La dannazione siciliana sta colpendo ancora una volta. Quando qualcosa nell’inefficienza generale funziona, si trova il modo per distruggerla, per interessi trasversali o per semplice insipienza e negligenza di chi dirige.
E’ il caso del Laboratorio Analisi Cliniche annesso all’ex Ospedale Santo Spirito.
Di recente il laboratorio è stato dotato di nuove strumentazioni e, malgrado inserito in un ambiente certamente non tra i più idonei, la potenzialità del servizio è da paese civile in quanto si aggira su cinquanta analisi al giorno per una media di prestazioni che superano le 6.000 unità/mese e con fatturato superiore ai 22.000 euro/mese (ventiduemila), quindi oltre che efficiente anche “in attivo economicamente” cosa che contrasta con le politiche “di sperpero di denaro pubblico” attuate a Carini dall’ASL 6.
Troppo bello, troppo da paese civile. !
Eppure si sarebbe trovato il metodo per creare disservizi alla cittadinanza e creare il solito inevitabile caso di malasanità a Carini.
Sembra che il Dirigente dell’AUSL dott. Amato, noto politico carinese ed ex assessore, non abbia fino ad oggi pensato di colmare l’assenza per malattia di una delle due dottoresse che si protrarrebbe ormai da oltre tre mesi e non abbia attivato per tempo le procedure per la sostituzione di due tecnici posti in pensione.
Il risultato? Le analisi da qualche giorno, con ordine di servizio del dirigente del PTE , si fanno solo su prenotazione.
Voci non controllate riferiscono che ci sarebbe in atto una manovra “sotterranea” finalizzata alla possibile chiusura “per impossibilità a garantire il servizio” con conseguente trasferimento del personale ancora presente ad altre strutture ospedaliere fuori Carini.
Chi ne avrebbe beneficio e chi subirebbe danni? Benefici certamente le strutture private presenti nel territorio, danni certamente l’utenza specie quella anziana.

Le voci sempre non controllate avanzano l’ipotesi che la manovra sotterranea orchestrata da qualcuno, possa essere finalizzata sì alla chiusura, ma temporanea per il tempo necessario per sfoltire i ranghi attuali e riaprire, dopo qualche tempo, con “nuovo e fidato” personale.
Di fiducia di chi, non è dato di sapere ma la voce corre insistente. Fantapolitica ? Difficile se non impossibile dare una risposta, ma tutto farebbe ipotizzare che ci sia in atto un giuoco “psicologo” poco politico degno della miglior “soluzione” siciliana.
Come spesso accade per i fatti siciliani il tempo non ci dirà la verità ma in questo caso ci farà capire molto e ci farà scoprire gli eventuali “burattinai” e burattini fidati.
Qualunque sia il vero motivo di questo nuovo caso di malasanità, ancora una volta il Sindaco La Fata sembra assente da un problema che riguarda i cittadini.
Come sindaco pensiamo che sia dovere del Sindaco La Fata intervenire ufficialmente presso la dirigenza dell’ASL 6 di Palermo per tutelare gli interessi e la salute dei cittadini di Carini, ma appare quantomeno strano che come responsabile “operativo” della struttura di diagnostica ed analisi il dott. La Fata appaia “assente” e spettatore di un caso che ancora una volta vedrebbe gli interessi trasversali prevaricare quelli degli utenti.