Flussi migratori: parte dall’Italia la sfida alla Commissione europea
Gran Bretagna e persino Tunisia tentano di opporsi all’immigrazione clandestina: ciò significa che, come diceva il filosofo di Figline Valdarno, Marsilio Ficino “volere è potere”.
Anche l’Italia lo vuole e a seguito della tragedia di Cutro, dove nel naufragio di un battello di clandestini, al momento, hanno perso la vita 79 persone, in gran parte bambini e neonati.
La presidente del Consiglio ha presentato un vero e proprio arsenale giuridico. Misure straordinarie che si discostano dai soliti piagnistei e dalle promesse di nuovi controlli. Prima fra tutte una legge che permetta di condannare gli scafisti a pene di prigione fino a trent’anni, proprio per combattere lo schiavismo del terzo millennio rappresentato dalle organizzazioni criminali dei trafficanti di esseri umani che gestiscono le tratte. Come richiesto anche da Papa Bergoglio, le cui parole sono state riportate su una stele di marmo eretta nei luoghi dell’ultima tragedia di Cutro.
Giorgia Meloni propone quindi una restrizione drastica dei diritti accordati alla moltitudine di migranti, primo fra tutti il diritto di soggiorno finora troppo generosamente accordato per ragioni umanitarie spesso ingiustificabili.
Nello slancio legislativo, la nuova Dama di ferro della politica europea, prende di mira i Paesi che collaborano al giochino degli affari della miseria, minacciando una riduzione drastica dei visti previsti per i loro migranti.
Misure politiche che la maggior parte dei cittadini, lasciati soli di fronte alle sempre più massicce ondate migratorie, approva incondizionatamente nel silenzio delle forze oggi all’opposizione.
Nella consapevolezza che ormai nessun Paese può essere lasciato solo ad affrontare situazioni internazionali complesse, anche la Gran Bretagna prepara proposte legislative per chiudere i rubinetti dell’immigrazione, così come l’Ungheria, l’Austria, la Svezia, la Danimarca ed altri Paesi che potrebbero farlo prossimamente.
A questo punto non è improbabile che il vecchio continente possa uscire ben presto dal torpore a base di buonismo e dall’angelismo che lo ha convinto che un’immigrazione di massa possa servire a risolvere i suoi problemi dì natalità, di pensionamenti e di manodopera poco qualificata.
In questo senso non c’è apparente differenza tra le motivazioni dei trafficanti dell’immigrazione e la Commissione europea: l’intenzione della VanDer Leyen sarebbe quella di dover importare masse di migranti: chi potrebbe indignarsi a questo punto se i trafficanti le obbedissero e questa massa auspicata di poveretti gliela fornissero poi su un piatto d’argento?
Eugenio Preta