Caro-biglietti: perché non pensare a una compagnia aerea siciliana?
Non ci siamo proprio. Davanti a chi si approfitta dei tanti siciliani – non soltanto studenti, ma anche siciliani che lavorano nel Nord Italia o all’estero – che vogliono tornare in Sicilia per le vacanze di Natale, appioppando biglietti aerei dal costo esorbitante, il Governo regionale siciliano di Nello Musumeci, non sapendo cosa fare con le compagnie aeree, mette a disposizione otto pullman dell’AST, l’Azienda Siciliana Trasporti, che fa capo alla Regione.
Leggiamo in un comunicato:
LA RESA DEL GOVERNO MUSUMECI – “Il Governo Musumeci tende una mano agli studenti siciliani che si trovano al Nord e che rischiano di non potere rientrare in Sicilia per il periodo natalizio, a causa delle proibitive tariffe aeree. Attraverso l’Azienda Siciliana Trasporti – una delle partecipate dalla Regione – saranno infatti messi a disposizione per i giovani fuori sede fino a otto pullman, ad un costo simbolico per viaggiatore che va dai dieci ai trenta euro”.
“Di fronte al cinismo dei vertici Alitalia e all’insensibilità del Governo centrale – spiega il presidente Nello Musumeci – la Regione viene in soccorso di quei giovani studenti siciliani fuori sede, impossibilitati a sopportare il vergognoso costo del biglietto aereo. In alcuni casi, si superano gli 800 euro. Per noi si tratta di una battaglia per la giustizia che condurremo senza tregua”.
“Il servizio, che inizia a Milano e prevede una sosta a Roma e una a Napoli – leggiamo sempre nel comunicato – sarà offerto dal 20 al 23 dicembre e dal 5 al 7 gennaio. Le prenotazioni si ricevono direttamente all’Ast. Nei prossimi giorni tutti i dettagli sui siti ufficiali della Regione e dell’Azienda siciliana trasporti”.
Ora, a parte che il “costo simbolico” è 10 euro, ma non 30 euro, che è già un costo, non si capisce perché questo servizio venga offerto soltanto agli studenti e non anche ai lavoratori siciliani fuori sede.
CANCELLERI? SI OCCUPI DI ALTRO – Detto ciò, non ci sembra questa la soluzione del problema. Così come la soluzione non è quella messa in campo dal vice Ministro Giancarlo Cancelleri. In entrambi i casi si tratta di iniziative estemporanee, raffazzonate, che non hanno alcunché di strutturale.
Marco Lo Dico, su Facebook, si chiede a chiede perché il Governo regionale non fa valere l’articolo 22 dello Statuto siciliano che così recita:
“La Regione ha diritto di partecipare con un suo rappresentante, nominato dal Governo regionale, alla formazione delle tariffe ferroviarie dello Stato ed alla istituzione e regolamentazione dei servizi nazionali di comunicazione e trasporti terrestri, marittimi ed aerei, che possano comunque interessare la Regione”.
LE ‘PALLE’ – Il Governo Musumeci ha le ‘palle’ per imporre a Roma l’applicazione di questo articolo dello Statuto? Roma dirà di no? Bene. Tanto per cominciare mandiamo via dalla Sicilia l’Alitalia: subito. Altro che andargli a chiedere si aumentare il numero dei voli!
Egregio presidente Musumeci, quando la guerra arriva, arriva per tutti!
STOP ALLA PRIVATIZZAZIONE DI FONTANAROSSA – Certo, per potere iniziare una guerra con Roma sui trasporti aerei deve dire agli sponsor della privatizzazione dell’Aeroporto Fontanarossa di Catania che non se ne farà più niente, che l’aeroporto etneo – il primo aeroporto del Sud Italia con 10 milioni di passeggeri all’anno – resterà di proprietà dei siciliani!
Presidente Musumeci: dia un bel calcio nel sedere agli ‘ascari’ e inizi una guerra seria con Roma. Mancano i soldi perché il PD – tra Governo nazionale di Matteo Reni e Governo regionale di Rosario Crocetta – ha svuotato le ‘casse’ della Regione? I soldi, per queste battaglie, si trovano.
QUANDO NICOLOSI E LOMBARDO VOLARONO DA GHEDDAFI – Se è il caso, faccia pure politica estera: nella seconda metà degli anni ’80 del secolo passato – lei era ancora un ragazzo di belle speranze e queste cose magari non le ricorda – l’allora presidente della Regione, Rino Nicolosi, e l’allora assessore regionale alla Cooperazione, Turi Lombardo, senza dire niente al Governo nazionale, volarono in Libia e incontrarono Gheddafi. Successe un gran casino politico, ma la Sicilia affermò la propria linea politica. Tant’è vero che poi i rapporti con la Libia migliorarono, dando ragione al Governo siciliano.
In Libia per ora c’è la guerra? Cambi Paese. C’è il mondo arabo, c’è la Cina, la Russia di Putin e, perché no?, anche Trump. L’importate è dare un segnale all’attuale, pessimo Governo italiano che continua ad umiliare il Sud e la Sicilia.
L’Unione europea ci creerebbe problemi? E chissenefrega dell’Unione europea del MES e dei massoni e banditi vari! Riprendiamoci la nostra libertà che ci è stata data dallo Statuto, che per noi siciliani è molto più importante dell’Europa delle banche e della finanza ladra.
Quanto al caro-biglietti aerei, è inutile che lei, presidente Musumeci, ci giri attorno: il problema non è l’Alitalia: il problema è l’attuale Governo nazionale. Se il Governo nazionale lo volesse, i biglietti aerei da e per la Sicilia scenderebbero al costo 40 euro! Ma è Roma che vuole – e impone – l’esatto contrario!
COMPAGNIA AEREA SICILIANA – La invitiamo anche a prendere in considerazione la proposta che, sempre su Facebook, lancia Francesco Paolo Catania, leader de L’Altra Sicilia:
“E facciamola questa compagnia aerea! Abbiamo il know-how, i tecnici siciliani formati negli ultimi vent’anni e costretti a lavorare fuori e che vogliono tornare a casa a tutti i costi, i piloti gli ingegneri siciliani, le imprese disponibili. Mancate solo voi a proteggere la vs. Compagnia … Mai più Air Sicilia e Wind Jet uccise dai padroni siciliani degli aeroporti. L’idea c’è, il progetto pure ‘Aerolinee siciliane’ su Facebook fate sentire la vs. Presenza”.
Catania si rivolge a tutti i siciliani. Noi la pensiamo come lui: Air Sicilia e Wind Jet sono state massacrate dagli ‘ascari’. Noi siamo per una compagnia aerea siciliana alla quale aveva pensato, nella seconda metà degli anni ’80, il professore Francesco Pignatone, allora ai vertici dell’ESPI. Il citato allora presidente della Regione era d’accordo. Per qualche mese si parlò della LAS, Linee Aeree Siciliane. poi gli ascari – sempre loro! – mandarono tutto all’aria.
Per certi politici siciliani – che sono stati e sono ancora oggi la vergogna della Sicilia – svendere Sicilia e siciliani per miserabili posizioni personali è sempre stato facile ed è ancora facile.
Ci proviamo ad andare oltre, presidente Musumeci?
Francesco Paolo Catania
L’Altra Sicilia