Continua la polemica sui flussi migratori organizzati
Nei giorni scorsi, nella provincia di Cosenza, sono state arrestate 14 persone accusate di abuso di potere, costrizione a lavoro forzato e tentativo di frode aggravata. Le indagini prefigurano reati molto gravi e riguardano lo sfruttamento di una trentina di immigrati dell’africa sahariana nei campi di raccolta della frutta e dei legumi, poveretti sfruttati a 2 euro l’ora , con documenti falsificati per poter continuare ad incassare i 35 euro giornalieri allocati invece dallo stato italiano per immigrato.
Secondo le indagini ancora in corso, i lavoratori venivano selezionati in base alla loro robustezza e alla loro remissività. Tra gli arrestati ci sono il direttore e due responsabili del centro di accoglienza che li ospitava.
L’inchiesta prende avvio dalla denunzia di un immigrato nigeriano, confermata da diverse intercettazioni ambientali , riporta d’attualità il sistema di sfruttamento in atto in Calabria ed in tutto il meridione d’Italia dove il caporalato rimane un’attività sempre redditizia e dove i caporali, incaricati di assumere giornalmente lavoratori a basso prezzo, battono i centri di accoglienza migranti e le zone rurali piu’ povere della regione alla ricerca di manodopera a buon mercato utilizzando pratiche al limite dello schiavismo proprio per rifornire di braccia i proprietari terrieri e le stesse cooperative agricole.
Le stime attuali parlano di oltre 400mila immigrati e di altri clandestini impiegati illegalmente nelle campagne italiane.
Anche se questo sistema non riguarda solo i clandestini ma tocca ugualmente gli italiani costretti a inventarsi un’occupazione , lo scandalo è scoppiato nel momento in cui si è scoperto che il tema dei fluissi migratori è strutturalmente organizzato ed occupa l’attualità mediatica del momento.
La recente polemica sui rapporti tra alcune ONG e i trafficanti di esseri umani, scaturita da un’inchiesta, ancora in corso, avviata dal procuratore capo di Catania, Zuccaro, non tende a diminuire nonostante le smentite delle ONG messe all’indice , del governo e del mondo politico italiano.
Resta che i salvataggi operati dalle navi delle ONG piu’ disparate che arrivano direttamente in Africa, in acque territoriali libiche, non sono piu’ un segreto per nessuno
A questo aggiungiamoci pure i diversi fatti di cronaca registrati relativamente alle condizioni ambientali in cui sono tenuti i lavoratori immigrati vittime di veri schiavisti e al loro sfruttamento, in contrasto con le condizioni di estremo favore in cui sono tenuti invece quelli tra di loro che sono ospitati in residenze ed hotel di lusso, ma che si distinguono per le risse nei centri urbani , per le manifestazioni di protesta per ottenere un telefonino o vestiti alla moda, per la presa di ostaggi tra lo stesso personale umanitario, per le violenze che abitualmente compiono, tutte informazioni che ormai hanno squarciato il velo della censura e vengono regolarmente riferite dai media indipendenti ma persino dalla stampa ufficiale.
Le coscienze cittadine oggi sembrano svegliarsi e cominciare a prendere atto della manipolazione esistente relativamente al tema dell’accoglienza approntata per i flussi migratori in continuo aumento , ma ancora non si assiste ad alcuna reazione da parte del cittadino, prova che l’italiano sembra oggi abituarsi a tutto, anche al peggio.
Eugenio Preta