Parigi: lo spettro del terrorismo islamico sul futuro del Paese
Quando la realtà irrompe in un dibattito presidenziale di un XX1° secolo decadente, il vaudeville televisivo si trasforma improvvisamente in tragedia: quella di un poliziotto di 26 anni (e della sua famiglia) rimasto sul marciapiede dei Campi Elisei e di altri due suoi colleghi che lottano contro la morte alla Salpetriere.
Eppure la serata lasciava pensare al solito dibattito televisivo di cose scontate, piu’ o meno insignificanti come i lavoretti parlamentari della moglie del candidato Fillon, gli abiti di sartoria, la possibilità di abbandonare l’euro, l’aumento della fiscalità e delle imposte immobiliari . Poi, improvvisamente sono arrivati i terroristi, proprio mentre questi candidati “Presidente” sfilavano in televisione come fanno a fine anno i liceali davanti ai loro professori .
Un attentato, inizialmente attribuito ad uno squilibrato, , poi ad un islamista già schedato dai servizi della polizia, condannato nel 2003 a 20 anni di prigione per tentato omicidio di poliziotti , incredibilmente rimesso in libertà, arrestato nuovamente e poi rilasciato lo scorso febbraio per aver minacciato di uccidere proprio poliziotti, ha colpito sulla strada del passeggio parigino. Daech ha rivendicato l’attentato che ha improvvisamente riportato dolore sulla Francia ed è servito da rivelatore della statura di uomini e donne di Stato dei candidati , pochi dei quali sembrano oggi essere in grado di affrontare seriamente il problema del terrorismo.
Abbiamo assistito poi ai propositi piu’ disparati, come quello di disarmare la polizia pronunciato da un candidato della sinistra, segno evidente che questa sinistra francese , piu’ o meno rossa, piu’ o meno sociale, non sembra in grado di rispondere alla sfida identitaria e di sicurezza che dovrà ormai essere una priorità assoluta per il nuovo Presidente della repubblica .
A destra i propositi sembrano perlomeno piu’ realisti.Quelli di Marine Le Pen e di Francois Fillon i piu’ conseguenti.: attaccare il male alla sua radice, cioé all’ideologia che pullula nei territori, smettendo il lassismo colpevole – ha detto Le Pen; fare della lotta al terrorisme una priorità assoluta in seno ad una coalizione mondiale per sradicare i movimenti che originano questa violenza, -ha ribadito Fillon.
Sulle reti sociali è successo di tutto: lacrime e lamenti un po’ per il povero agente ucciso , un po’ per il dibattito presidenziale che ora rischia di favorire il recupero politico da parte di Le Pen e Fillon, una scelta partigiana invece di mettere in discussione l ’attitudine manifestata dalla sinistra che ha lasciato al terrorisme terreno favorevole per proliferare e, questo terrorista arrestato a piu’ riprese, ancora inspiegabilmente in libertà.
Domenica prossima i francesi dovranno scegliere il futuro del loro paese. Per recuperare credibilità bisognerà mescolare abilmente patriottismo , identità, frontiere , sovranità, territori dimenticati, cultura e grandeur francese e libertà d’impresa. Ora ai francesi si spera finalmente disincantati, resta solo un’alternativa: un voto senza remore e senza blocchi ideologici, un voto che guardi solo al loro futuro.
Eugenio Preta