Palermo e le ‘magie’ di Leoluca Orlando: il Tram che aumenta caos e inquinamento…
Il nuovo Tram di Palermo – che poi sono appena tre linee, 15 chilometri in tutto – dovrebbe ridurre il traffico automobilistico e l’inquinamento. Invece l’attuale Amministrazione comunale, con una ‘magia’ dettata dal pressappochismo, è riuscita ad aumentare il caos nelle strade cittadine. E ad incrementare l’inquinamento! Sinfonia sui semafori da 9 secondi spaccati…
Palermo, la capitale storica della Sicilia, capoluogo della Regione siciliana, nonché stupenda città d’arte, è oggi una città “strana”, con un sindaco “strano”, dove succedono cose “strane”. Chi vive fuori da Palermo, anche nella stessa Sicilia, non sempre se ne rende conto, e interpreta i fatti palermitani con il metro delle città normali. Orlando sta “chiudendo” il centro, introducendo una ZTL e mettendo i Tram? Come dargli torto? È una scelta di civiltà…
Per chi ci vive, beh, le cose vanno un po’ diversamente. Diciamone una per tutte, ma assai significativa del grado di professionalità di chi amministra la grande città siciliana. Mi trovo a svoltare a sinistra, in Piazza Scaffa, provenendo da Via Buonriposo e devo tagliare la linea del Tram. Traduco, non solo per i “forestieri”, ma anche per i palermitani che conoscono poco il nome delle vie: vengo da quella via che passa sotto il ponte della ferrovia, l’unica, per chi venga da Catania ed esca subito dalla Circonvallazione, per raggiungere il porto (ma a che serve il porto? Ah, per le navi… ma chi se ne importa?) e, nella piazza dove c’è il Ponte dell’Ammiraglio, mi devo buttare a sinistra, per andare o verso il centro o verso il porto, insomma per qualunque direzione che non sia la Brancaccio di Padre Puglisi. Devo tagliare la linea del Tram, e c’è un semaforo per la svolta a sinistra.
Ebbene, cari lettori, quel semaforo, dopo 2 o 3 minuti di rosso diventa sì verde, ma il verde, l’ho cronometrato, dura esattamente 9 secondi, dopo di che già è giallo. E dopo un paio di secondi è di nuovo rosso. “Ed è subito sera”, avrebbe detto il grande poeta siciliano. Beh, non ci vuol molto a capire che, essendo quella l’unica via per prendere la “Circonvallazione esterna” (si chiamava così la via del mare se non ricordo male) provenendo da più di mezza Sicilia, oltre che dai popolosi quartieri di Bonagia, Oreto nuova etc., quei nove secondi potrebbero essere stati programmati solo da uno che vive a Strasburgo, o giù di lì. No, non in Viale Strasburgo, ho detto proprio Strasburgo, il capoluogo dell’Alsazia, in Francia. Solo un alieno, o un vero deficiente, può pensare che quei nove secondi siano sufficienti a smaltire il traffico di chi deve svoltare a sinistra. E infatti la coda di macchine parte sistematicamente dal quel semaforo, e arriva sino all’incrocio tra Via Buonriposo e Via Oreto, un chilometro più a monte. Un chilometro di macchine messe in fila per mezz’ora, prima di poter varcare la nuova “porta di città”, che producono “ossido di piombo” su scala industriale. Non c’è male come effetto netto sull’inquinamento di un Tram che doveva smaltirlo, il traffico, e non incrementarlo.
Mi sono chiesto cosa ci fosse dietro: incompetenza totale? Deficit mentale cronico? Poi ho pensato che un incidente di programmazione può capitare a tutti. Sono gli inconvenienti delle innovazioni: portano con sé sempre qualche disagio. Qualche giorno dopo mi trovo a passare dalle parti del Viale Leonardo da Vinci alto, tutt’altra zona, verso Nord-Ovest, quartiere “nuovo” sorto negli anni ’70 al di là della Circonvallazione, nonché mia “terra natia” (ho vissuto là, salve le trasferte all’estero, dai 6 ai 32 anni). Anche lì la “grande muraglia” che divide in due la carreggiata. Anche lì, per l’inversione di marcia, ogni tanto una svolta a sinistra, anche lì, pochissimi secondi per farlo, “ed è subito rosso”. Allora ho capito, non è un caso malaugurato, c’è del metodo!
Nel mondo onirico di chi ha progettato il Tram, già l’auto privata non esiste più. Non stiamo parlando della Palermo reale, stiamo parlando di una città “immaginaria”, che potremmo battezzare “Orlandopoli”, dove le cose funzionano come in un mondo che non c’è. La raccolta dei rifiuti è migliorata (sì?!), i turisti si congratulano con il sindaco per l’elevato numero di immigrati con le loro bancarelle abusive in centro, siamo una “città medio-orientale in Europa” (voleva essere un complimento l’affermazione del sindaco Orlando a proposito, naturalmente, di Palermo? non credo esattamente) e… il traffico con auto privata è stato finalmente debellato. Sì, può capitare ogni tanto qualche pellegrino di passaggio che si trovi per le nostre strade, ma sarà solo lui, e pochi secondi saranno più che sufficienti a invertire la marcia.
Qualcuno spieghi al nostro amato sindaco che Orlandopoli non esiste. Che le linee di Tram non sono competitive, né in termini di percorso, né in termini di costo, rispetto al mezzo privato. E che questi mezzucci servono solo ad aumentare traffico ed inquinamento.
Qualcuno spieghi al nostro sindaco che non basta dire “barbari” agli inevitabili incivili che distruggeranno in breve tempo una struttura costata così tanto alla collettività, se non si dotano le fermate di telecamere e di adeguati mezzi repressivi. Se continua così tra un anno del Tram avremo solo le inevitabili macerie. Già se ne vedono i primi segnali. Hanno fatto un conto finanziario del costo di una manutenzione continua del sistema? O finirà come i cassonetti dell’immondizia, malandati, maleodoranti e sempre mancanti nel numero opportuno?
Qualcuno mi ha detto che la situazione “è provvisoria”. Quando ci sarà anche la metropolitana il sistema integrato sarà tale che, allora, sarà conveniente lasciare a casa la macchina. Sarà… e nel frattempo? Nel frattempo mi è caduto l’occhio sul tracciato di questo “sole dell’avvenire”. Ebbene, per tutti coloro che vengono da Sud, il sistema metropolitano, arrivato alla Stazione centrale… muore! Per chi arriva alla Stazione centrale non c’è verso di andare al Politeama, a meno di non fare un giro turistico che dalla Stazione va al Cimitero, da lì all’Università, poi costeggia tutta la Circonvallazione fino alla Stazione Notarbartolo, per poi ripiegare intorno alla città fino ad arrivare al porto, e da lì infine al centro, percorrendo una enorme G rovesciata intorno alla città. Ma chi ha progettato tutto ciò? Paperoga?
Possiamo dare un suggerimento, per snellire veramente il traffico a Palermo? L’Amministrazione comunale metta alla Stazione centrale dei bus navetta gratis che portano in continuazione al Politeama e tornano indietro. In termini di costo ambientale il servizio sarebbe ripagato, poi comunque magari dalla parte sud così c’è un maggior incentivo a prendere il Tram che lascia alla Stazione centrale, sapendo che da lì non si resterà abbandonati al proprio destino.
Questa vicenda del Tram e della ZTL (la Zona a Traffico Limitato che il Comune vorrebbe istituire non per limitare traffico e inquinamento, ma per fare ‘cassa’, facendo pagare 100 Euro più altre tasse per ogni automobile di proprietà dei palermitani: per non parlare di chi arriverà saltuariamente – per esempio i fornitori dei commercianti – i quali verranno svenati: da qui le proteste degli stessi commercianti) finirà male, al TAR, o forse anche alla Corte dei Conti. I Tram sono una cosa più che giusta, ma il Comune, che di soldi non ne aveva, invece di farseli dare da Regione e Stato, come sarebbe logico in un Paese normale, li taglieggia ai suoi cittadini. Per finanziare una cosa che dovrebbe rendere l’ambiente più pulito e che invece, per com’è stata congegnata – ci riferiamo sempre alla ZTL – produrrebbe inquinamento.
Insomma il Comune tassa chi deve andare in centro, anche se ha auto di ultima generazione, meno inquinanti, o anche se ha auto ibride (quelle elettriche no, bella forza, in pratica non le ha nessuno). Quindi per ripagarsi ci devono essere molti cittadini che pagano la ZTL ed entrano in centro con l’auto privata, inquinando. Ma questo è stato detto. È stato detto che la tariffa per la ZTL è una tassa camuffata da contributo ambientale, peraltro stellare, è questa vicenda finirà in Tribunale. Su questo non aggiungiamo altro.
Ma quello che, forse, non è stato detto a sufficienza è che, per pagare il Tram, sono state soppresse molte linee tradizionali di autobus, lasciando sfornite di trasporto pubblico molte periferie. Cosa faranno gli abitanti di queste periferie, una volta che non troveranno più l’autobus? Proviamo a indovinare? Prenderanno la propria auto? E così ancora una volta il Tram lavora per il “traffico”, vero cancro urbano della città di Palermo.
Checché ne dica Johnny Stecchino, il traffico (e la nettezza urbana) oggi è veramente il problema pratico più visibile della città di Palermo, quello che deprime l’immagine, il senso civico e ogni attività economica, compreso il turismo, e tutto ciò è dovuto all’improvvisazione di chi amministra la nostra città.
Il guaio è che si profila all’orizzonte persino una rielezione dell’attuale sindaco. Ci sono tutti questi palermitani così contenti di vivere a Orlandopoli? Speriamo di no.
Massimo Costa