Io sto con i Forconi
Non interesserà a nessuno, non cambierà la storia, ma sto con i Forconi.
Sto con i Forconi perchè non mi interessa se sono di destra o di sinistra. Perchè a loro non interessa se sei di destra o di sinistra. Forse loro hanno capito che il problema non è la destra e la sinistra. L’hanno capito anche prima che lo capissero la destra e la sinistra. L’hanno capito che la cultura dell’anti fa il gioco del potere. Il potere non è anti niente ma solo pro se stesso.
Sto con i Forconi perchè spero che questa lezione possiamo impararla tutti. Se parlo con un precario, un giovane professionista, un disoccupato, un imprenditore che non ha sistemi di potere dietro…la differenza fra destra e sinistra finisce, i nostri problemi sono gli stessi, in nostri nemici anche e forse non dovremmo litigare soltanto perchè abbiamo due letture diverse del ‘900.
Sto con i Forconi perchè, se ho capito bene, mi piace il fatto che siano indiferenti a chi rivolge loro l’accusa di essere troppo morbidi con i fascisti e, parimenti, sono indifferenti a chi dice loro che ci sono anche gli autonomi.
Sto con i Forconi perchè sono convinto, mi sono convinto da tempo che ci siamo noi e ci sono loro. E noi e loro non siamo la destra e la sinistra. Certo ognuno di noi ha la sua storia e se la tenga stretta. Noi e loro siamo i non garantiti e i garantiti, fra chi vive la realtà e chi la giudica e la commenta.
Sto con i Forconi perchè non sono dei rivoluzionari di professione, avrebbero fatto volentieri a meno di fare la rivoluzione, non hanno neanche preso un titolo alla Bocconi per diventare capo di Governo senza vincere le elezioni.
Sto con i Forconi perchè mi sembra una protesta veramente popolare. Il Popolo, quello vero, non frequenta i salotti, non discute di valori costituzionali e manco di Patria, il Popolo quello vero conosce la libertà del lavoro e vede la Patria esattamente come la vedevano i soldati raccontati da Bedeschi, senza fronzoli, nel camminare nella neve come nello spalare letame nelle stalle, nel fare i conti con il proprio dovere e con le proprie necessità.
Sto con i Forconi perchè in un’Italia di chiacchieroni, questi se ne fregano dello spread, perchè sanno che non è lo spread che produce loro le necessità per vivere. Vivevano bene senza sapere cosa fosse, vivono male, invece, sapendo che aumenta il differenziale fra il loro guadagno e quanto devono spendere per vivere.
Sto con i Forconi, perchè mi sa di antico, anzi di ancestrale, già nel nome. Come se fossero nati direttamente dalle viscere della terra.
Sto con i Forconi perchè hanno detto che non si fidano dei sindacati, neanche dei partiti, neanche della magistratura. Non si fidano di nessun potere di questa benedetta Nazione. Avete ragione se dite che sono incoerente. Un po’ di incoerenza non guasta, ma vi assicuro che quando sento qualche deputato dire che ridurre loro lo stipendio è induzione al suicidio mi girano le palle. E vi assicuro che il silenzio del Parlamento davanti all’avanzata della tecnocrazia mi da quella sensazione di impotenza che, a me che ho sempre creduto nella politica, innervosisce. Non oso immaginare cosa provochi in chi non ci ha creduto mai.
Sto con i Forconi perchè Bruno Vespa ancora non ci ha fatto un plastico, la Televisione ne parla pochissimo e questo già mi fa sembrare che abbiano ragione.
Sto con i Forconi perchè nessuno di loro leggerà questa nota, hanno altro da fare che perdere tempo, come invece faccio io, dietro una tastiera.
Sto con i Forconi perchè, non so se cambieranno il mondo, se torneranno indietro stanchi, se si ritireranno a vita privata, se decideranno che non ne vale la pena, non so se sono populisti, senza un programma ma, istintivamente, fra la tecnocrazia e il Popolo, fra le banche e i forconi, fra i potenti e i ribelli io sto con questi.
Antonio Tisci