Referendum del 12 e 13 giugno 2011
Ci risiamo. Ancora una volta ricorrono alle comunità all’estero soltanto quando ne hanno bisogno. Nel resto del tempo queste comunità sono disconosciute, snobbate, vissute da lontano, anche con un certo distacco, come se fossero categorie di cittadini di serie B che hanno bisogno di speciali tutele per essere all’altezza di quelli di serie A, i furbi rimasti in patria a vivere nel posto in cui sono nati.
Eppure queste comunità hanno avuto il coraggio di rifiutare assistenzialismo e clientelismo e, dopo aver preso in mano il proprio destino, sono partite nei Nord lontani per trovare quelle opportunità di lavoro e di esistenza che una Patria matrigna ha negato loro.
Ci risiamo e dimostrano di non aver capito niente, come se gli scandali del voto all’estero non fossero mai avvenuti, come se i furbi diventati deputati e senatori alla faccia delle stesse comunità che li avrebbero eletti senza sapere perché e soprattutto senza che molti di questi avessero il semplice requisito della residenza all’estero, condizione essenziale per la candidatura (ma hanno dimostrato che ne possono fare a meno) si fossero dimostrati capaci di rappresentare le esigenze delle comunità a cui hanno chiesto il voto.
Ricordiamo anche lo scandalo delle buste inviate come depliants pubblicitari, abbandonate dai postini, “recuperate” dai faccendieri di turno.
Ecco, ci risiamo, ritornano a chiederci di esprimerci, ma sempre per posta, senza controlli e senza verifiche.
Noi diciamo basta e pur se in cuor nostro auspicheremmo la massiccia partecipazione ai referendum proposti, votando
SI per dire NO al nucleare
SI per dire NO alla privatizzazione dell’acqua
SI per dire NO al legittimo impedimento
Chiediamo tuttavia alle comunità all’estero un sussulto di orgoglio e di dignità proprio per testimoniare la loro esistenza e dimostrare di essere importanti per il raggiungimento del quorum necessario alla validazione dei Referendum, RIFIUTANDO LA STRUMENTALIZZAZIONE E SCRIVENDO SULLE BUSTE: “ITALIANO ALL’ESTERO = NON VOTO PER PROTESTA”
Ufficio stampa
L’ALTRA SICILIA – Antudo