Facciamolo santo subito!
Il buon Fabio Granata dimentica i disastri della sua gestione ai BB.CC. e si proclama paladino della lotta senza quartiere alla mafia in Sicilia ma dimentica che il suo uomo di fiducia ha lasciato solo debiti in Europa, si è pappato i soldi di mamma regione per questa farsa che è stata Regione Siciliana in tour, ha preso per i fondelli i nostri corregionali che lo hanno aiutato disinteressatamente, non pagando nessuno né in Sicilia né in Europa.
Altro che paladino e santo, Granata si merita ben altro….
Di seguito il comunicato emesso dalla nostra organizzazione in merito a questa farsa.
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Seconda edizione ”Regione Siciliana In Tour ”
Bruxelles, 26 Agosto 2003
- Totò Cuffaro
Presidente della Regione Siciliana - Fabio Granata
Assessore BB.CC.AA e Pubblica Istruzione Ufficio Speciale per la valorizzazione del Patrimonio Culturale e Turistico - Francesco Cascio
Assessore al Turismo, Comunicazioni e Trsporti - Michele Cimino
Assessore alla Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca - Giuseppe Castiglione
Assessore all’Agricoltura e Foreste - Al Presidente dell’Anci Sicilia
- Al Sindaco del Comune di Siracusa
Oggetto: Seconda edizione “Regione Siciliana In Tour ”
Cari Signori,
con rammarico constatiamo, per l’ennesima volta, le difficoltà che incontrano le autorità regionali Siciliane a proporre un’immagine positiva della nostra Sicilia, nonostante le innumerevoli iniziative di cui si fanno generosamente promotrici.
L’ultima trovata è stata la seconda edizione della “Regione Siciliana In Tour” della Regione Siciliana, a Bruxelles, nel grande parcheggio della Piazza del Sablon. E questa presenza siciliana a Bruxelles, se da un lato ci ha fatto sentire più vicina la terra della quale siamo dovuti partire, dall’altro ci ha rattristato e deluso.
“La Regione Siciliana in Tour è un’iniziativa – leggiamo nella locandina di presentazione – che vuole promuovere in giro per l’Europa la Sicilia in tutti i suoi aspetti: i paesaggi, le riserve naturali, il patrimonio artistico, la cultura, le tradizioni e quant’altro sia l’essenza di quest’isola….”
Manifestazione che è coordinata tecnicamente da Italservizi Group-Siracusa, BTF groupe-Catania con il supporto della Regione Siciliana, di Anci Sicilia e del Comune di Siracusa.
Osservando i patrocini che introducono la manifestazione avremmo immaginato una grande campagna pubblicitaria come necessaria informazione per il coinvolgimento del pubblico, siciliani compresi: Invece il silenzio assoluto.
Nessun organo istituzionale a Bruxelles è stato informato della presenza di “cotanti” personalità.
In pieno semestre di presidenza italiana dell’Unione europea, la Regione Siciliana si presenta nella capitale di questa Europa furtivamente, come è sua abitudine, senza fare tanto rumore.
Interrogato al telefono, ripetutamente, il responsabile della Presidenza della Regione Siciliana a Bruxelles, l’avv. Attaguile, che, tra l’altro, si trovava in vacanza in Sicilia, ci confermava effettivamente di non saperne niente.
“Portare la Sicilia dove la Sicilia non c’è”. Questo l’obiettivo prefissato con uno scopo ben preciso: creare turismo, fare cultura, informare la gente.
Un programma ambizioso (se realmente realizzato). Invece quello che si è presentato ai nostri occhi ed è stato offerto al visitatore è stato di vergognoso squallore: Quattro tele di un artista, uno stand con due pupi siciliani di media grandezza e quattro di piccole dimensioni, un paio di carrettini siciliani, uno stand per la degustazione di vini e liquori, un proiettore video che lasciava immaginare le diapositive della Sicilia, tanto era minuscolo ed infine un bancone dove si distribuivano vari stampati pubblicitari di qualche azienda indigena.
“Ma questa non è la Sicilia” è stato il commento che abbiamo regiistrato tra le persone che visitavano la mostra.
Visitando il sito internet, www.regionesicilianaintour.it, che avrebbe dovuto essere il sito di referenza del tour, non abbiamo trovato nessun riferimento a questa passeggiata europea. Né un commento, né un comunicato stampa, né una parola sulle capitali già visitate.
Alla fine dobbiamo perciò riformulare quello slogan che proclama:” Sicilia, tutto il resto è in ombra”, adesso diciamo: “Sicilia, la solita ombra… che la nasconde da tempo (soprattutto all’estero) nonostante le importanti somme che le autorità investono per la sua promozione.
Francesco Paolo Catania