Selinunte non ha bisogno di affaristi!
Bruxelles, 10 Gennaio 2000
Il riscatto dell’Isola passa attraverso la valorizzazione delle bellezze naturali e del patrimonio architettonico che fanno la differenza tra la Sicilia e il resto del mondo.
“L’Altra Sicilia” da sempre chiede alle autorità di prestare la massima attenzione a queste peculiarità, proprio per tutelare l’arcipelago Sicilia e consentirle sviluppo e progresso.
Dall’Isola però giungono segnali preoccupanti che fanno pensare che gli amministratori locali ancora non abbiano capito un bel niente.
È il caso di Selinunte, dove l’attualità ci offre il desolante quadro di una disputa che riuscirà, alla fine, a sconfiggere soltanto Sicilia e Siciliani: costruire una distilleria o un centro vacanze? Questo è il dilemma.
Per “L’Altra Sicilia”, la salvaguardia del sito archeologico di Selinunte non può dipendere né da quella distilleria, né da quel villaggio vacanze. Il sito archeologico di Selinunte dovrebbe potersi tutelare da solo, per quello che rappresenta, per la storia che racconta, per la cultura che tramanda come patrimonio architettonico dell’umanità intera, senza dover assistere a questa squallida vicenda che, come appendice, trascina amministratori locali, politici e Regione, nel ridicolo e nel lezzo.
Come fanno a non capire, I nostri amministratori locali, che distilleria o villaggio turistico sono le due facce di un identico programma: la distruzione ambientale del sito archeologico reputato tra I piú suggestivi del mondo antico. Il loro solo scopo, alla fine, ottenere solo finanziamenti (tanti soldoni).
L’Altra Sicilia si rivolge ai Siciliani affinché si risveglino dal lungo torpore e restino vigili gettando a mare I cattivi consiglieri ricatturando cosí l’orgoglio e l’intelligenza per tutelare quel tesoro nel mare che si chiama Sicilia.
Manifestate la vostra indignazione. Fax:0924-47000
Eugenio Preta, Francesco Paolo Catania