UN’ALTRA OCCASIONE MANCATA ?
Bruxelles, 11 ottobre 2000
Ne ho lette e sentite troppe e di tutti colori. Adesso pare che sia finita e spero che sia finita davvero. Non la serrata, però. Bensì la pazienza dei Siciliani!! Scrivendone mi sono schierato subito dalla parte dei camionisti perché ho intravisto la possibilità di fare rialzare la testa alla Sicilia ed ai Siciliani.
La protesta, legittima, avrebbe dovuto essere accompagnata con forza anche dai politici, tutti, e dalla stampa. Così, purtroppo non è stato: i pusillanimi politici siciliani hanno dimostrato, ancora una volta, di essere incapaci di scelte, di svolte e di programmare.
Perché solo ora l’on. Drago si accorge che “La Sicilia nel suo Statuto ha i mezzi per attuare la defiscalizzazione”?
Perché l’on. Fava la butta in squallida tenzone politica accusando il Polo e basta?
Perché nessuno ha smentito l’on. Di Fresco che, in una intervista, ha accusato i parlamentari isolani di essersi disinteressati della proposta di defiscalizzazione avanzata da lui nel Parlamento di Roma?
E perché la stampa siciliana si è comportata peggio dei politici?
No, cari colleghi dell’informazione, abbiamo sbagliato tutti e due, politici e giornalisti, nel farci irretire di nuovo nella melassa di chi non vuole farci risorgere. Si doveva (dovrebbe) sposare la causa scatenata dai camionisti (ma, per favore, non dimentichiamo i pescatori!!) e dare fiato ad una protesta che ci vede soccombere per la nostra stessa incapacità di lottare. Farsi una guerra fratricida non serve. Uniti, invece, si può colpire con una forza d’urto impressionante.
Perché prendercela con quei “reietti” camionisti che ci hanno dato dei disagi?
Perché ostinarsi a non volere capire che il “caro gasolio” lo paghiamo anche noi con loro?
I pomodori che partono da Vittoria, dopo un lungo viaggio pagato 1.800 lire al litro, quale prezzo finale avranno nei mercati del Nord?
E tutto ciò che dal Nord arriva a noi, quanto lo paghiamo in più?
Ve lo siete mai chiesto? Preferite fare gli struzzi favorendo coloro i quali ci hanno imposto un Risorgimento che ci ha annientati (in tutti i sensi) e ci ha resi coloni (della FIAT, della Telecom, della Pirelli…). E delle compagnie petrolifere che vengono a svenare il nostro sottosuolo (sismico) per restituirci inquinamento e carburante a prezzi da strozzini.
Scagliarsi contro i camionisti (e ripeto: non dimentichiamo i pescatori) è equivalso a rendersi complici di tutti quegli strozzini che vogliono fare morire, civilmente, economicamente e culturalmente, la Sicilia. Hanno trovato degli ottimi (e neanche tanto insperati) alleati. Complimenti!!!!
Ai siciliani, che nonostante la loro classe politica e i loro organi di (dis)informazione hanno ancora buon senso e, forse, ancora un po’ di pazienza, voglio lanciare un appello: non votiamo più!!! Perché non serve, non ci serve. Votando, risolviamo solo i problemi di chi eleggiamo. A noi non ce ne viene nulla.
Il prossimo anno, saremo chiamati ad eleggere i parlamenti nazionale e regionale: facciamo sentire, tutti insieme, la nostra protesta contro chi se n’è fregato, se ne frega e se fregherà sempre dei propri sudditi.
Lasciamo che a votarli siano solo i loro galoppini e i colleghi che li fiancheggiano. Hanno dimostrato, gli uni e gli altri, di essere della stessa pasta. Non ci servono, e non vedo perché si debba far loro la cortesia di avere potere e prebende.
Giovanni Cappello
L’ALTRA SICILIA – Ragusa