Riduciamo il costo della politica
Da L’Altra Sicilia – Antudo parte una proposta per la riduzione del costo scandaloso della politica in Sicilia, anche per confrontare i candidati sindaci di Palermo su un terreno scivoloso come questo e nel quale almeno due dei quattro possono vantare aderenze importanti in Assemblea Regionale.
In Italia le retribuzioni degli “onorevoli” (ormai quasi un’offesa) sono le più alte d’Europa e in Sicilia sono ancora più alte (pro capite) che nella stessa Italia, uno scandalo semplicemente mondiale!
Su questo tema vogliamo chiarire la nostra posizione.
Ai tempi della Costituzione Siciliana del 1848 deputati e senatori di Sicilia non percepivano alcun compenso se non una modesta diaria per spese di trasporto, vitto e alloggio qualora non residenti a Palermo.
Quel modello era certo eccessivo e classista, e infatti solo aristocratici, grandi commercianti e principi del foro potevano fare politica. E’ giusto che, in modo trasparente, lo stato si faccia perciò carico del costo della democrazia, altrimenti resterà per sempre “una cosa da ricchi”.
Tolta di mezzo ogni facile demagogia, però, va pure detto che in una terra di disoccupazione, sottoccupazione ed emigrazione come la nostra, dove c’è chi fa il precario a vita, dove c’è chi non arriva a fine mese, dove c’è chi è strangolato dagli interessi di un sistema bancario alieno e nemico, le retribuzioni stratosferiche e garantite di chi fa politica (dal più umile consigliere di circoscrizione fino agli assessori-ministri della Regione) sono semplicemente un’offesa immorale che grida vendetta intanto al cospetto degli uomini e poi, forse, anche al cospetto di Dio.
E questa immoralità non è solo là dove appare, negli organi rappresentativi, di governo, etc. ma anche in un oscuro sottogoverno (enti inutili, consorzi, autorità, commissari, etc.) dove si parcheggiano gli “onorevoli” del disonore che sono stati “trombati” alle ultime elezioni.
Da qui la nostra proposta, che parte dal Comune di Palermo, nel quale ci stiamo confrontando, ma che investe tutta la Sicilia: dimezziamo in maniera secca il costo della politica, così, senza differenze per nessuno o esenzioni, per dare intanto un segnale forte di inversione di rotta e di moralizzazione della vita pubblica.
Vogliamo vedere che i miei concorrenti non si pronunceranno sul tema? Vogliamo vedere che i Sicilianisti veri dimostreranno di essere gli unici patrioti che farebbero buon uso dell’Autonomia mentre i ferventi rappresentanti in Sicilia dei partiti italiani o i falsi autonomisti sono la vera zavorra della nostra Terra?
Massimo Costa
Candidato sindaco de L’Altra Sicilia – Antudo
Elezioni comunali di Palermo – 2007