La Costituzione europea? Già deciso tutto sopra le teste dei popoli.
Il democratico Presidente Napolitano ha in questi giorni dichiarato che
la Costituzione Europea “non si tocca”, che si deve ratificare “così
com’è”, alla faccia di quasi mezza Europa che democraticamente si è
pronunciata contro.
Siamo grati al “nostro” Presidente di questa dichiarazione.
E’ la dimostrazione che l’Europa, come a suo tempo fu l’Italia, è una
creatura da “laboratorio”, decisa da pochi per tutti.
Un grande mercato
massificato in cui sparisce ogni differenza, in cui siamo tutti
cittadini consumatori, secondo i precisi standard degli eurocrati di
Bruxelles, inflessibili con le economie e le regioni deboli, e servili con i
potenti, soprattutto con gli Americani che non vogliono avere più il
fastidio di confrontarsi con 30 mercati diversi.
Cosa unisce spiritualmente gli europei? Nulla! Siamo un’espressione
geografica che deve diventare stato per forza! Almeno l’Italia aveva una
lingua letteraria comune! Per questo abbiamo un inno europeo senza
parole. Per questo nelle banconote europee ci sono monumenti senza persone.
L’Europa, così com’è pensata, dalla Lapponia all’Anatolia, è
senz’anima, una creatura morta tenuta in vita dalla Massoneria e dalla BCE.
Ma non importa. Si deve fare e basta!
Forse avrebbe un senso, per riequilibrare lo strapotere americano, una
vera confederazione di quegli stati mitteleuropei che in un modo o
nell’altro derivano dal Sacro Romano Impero e che hanno tanta storia in
comune: Italia, Germania, Francia, Benelux, R.Ceca, Slovenia, Austria,
forse al limite i paesi iberici. Il di più non c’entra niente o serve per guastare tutto.
Anche la nostra Sicilia c’entra ben poco con questa mitteleuropa.
Restando uniti politicamente all’Italia potremmo negoziare un’uscita parziale o totale da questo mostro tirannico ed estraneo alla nostra storia e cultura, lo stesso che ci impone il cacao surrogato (perché in Svezia si fa così) o ci impedisce di mangiare nostri prodotti locali perché non omologati agli standard europei o ci impone i matrimoni omosessuali (perché tutta l’Europa fa così) o ci impone lo spossessamento di tutte le nostre imprese vitali per favorire le concentrazioni continentaali o ci impone il passaggio gratuito del gas nordafricano sul nostro territorio o ci impone una moneta con cui non si arriva a fine mese e che crea solo disoccupazione.
Se lo ha fatto Gibilterra, se lo ha fatto l’isola di Man, la Groenlandia e le Faer Oer, perché non potremmo farlo noi?
Se la faccia lei quest’Europa, Signor Presidente, se ci tiene tanto e ci lasci stare in pace…
Ufficio stampa
L’Altra Sicilia-Antudo
Movimento politico dei Siciliani “al di qua e al di là del Faro”