Gioco delle parti alla Fiera del Mediterraneo di Palermo
Bruxelles, 27 ottobre 2006
La Fiera del Mediterraneo di Palermo è in agonia.
Dopo essere stata “divorata” con commissariamenti di marca forzista o UDC, si era inaugurata una gestione – quella dell’attuale Commissario Livreri – che pur fra molte contraddizioni che non avevamo mancato di segnalare, aveva tentato un serio risanamento.
La contraddizione di fondo era quella di credere di poter risanare un carrozzone pubblico “sotto” il Governo Cuffaro. Pia speranza quella dell’Avv. Livreri che, sin dal primo momento, ha avuto a che fare con una razza politica padrona e arrogante che non concepisce altra azienda pubblica che quella che serve ad organizzare un consenso prezzolato.
Nondimeno dobbiamo renderle atto del coraggio dell’iniziativa, coraggio quasi temerario.
Adesso che l’operazione è fallita, non per incapacità del Commissario ma perché così volevano “lor signori” del Palazzo che infatti vogliono rimettere un Commissario “all’antica”, per mangiare ancora, finché si può…
Adesso dobbiamo sentire le “sentenze” di Garraffa dei DS che, nel solito gioco delle parti tra destra e sinistra, dà la colpa alla gestione cuffariana…
Sul Giornale di Sicilia, senza replica, sparge confusione non mostrando che qualcosa era cambiato, facendo finta di non vedere che la gestione diversa della Livreri è servita quanto meno a far esplodere le contraddizioni interne al maggior ente di promozione dell’Isola.
Oggi la Livreri è isolata. Nessuno pubblica la sua replica.
Lo facciamo noi de L’Altra Sicilia – Antudo.
Diritto di REPLICA
A DICHIARAZIONI SENATORE GARRAFFA
GDS 26 OTT. 2006 – PAG 21 –
LIVRERI E MOSCHETTI : “Sul Crak della Fiera il vero responsabile, prima ancora che il Governo Regionale, è una certa classe politica, senza distinzione di appartenenza, che lungi dall’avere a cuore lo sviluppo della Regione, ha fatto, del perorare i propri interessi di bottega e della pratica dell’ autocelebrazione mediante l’esercizio della vendetta, la propria missione, tradendo di fatto il popolo siciliano”.
Cosi’ replicano i Commissari Straordinari dell’Ente Fiera avv. Livreri e avv. Moschetti che, il 27 settembre ult. sc., sono stati costretti a proporre la liquidazione dell’Ente, quale ultima ratio.
“E’ ora di smetterla con pretestuose polemiche che si rilevano boomerang. Il Senatore Garraffa lasci stare i Commissari nominati dal Presidente Cuffaro e abbia il coraggio di ricordare come il Commissario nominato nel 2000 dall’allora Presidente Capodicasa è stato, il primo e l’unico, storicamente e documentalmente, a raddoppiarsi il compenso commissariale per centinaia di milioni di lire, mentre l’Ente versava gia’ in crisi finanziaria grazie alla di lui esuberante gestione che determinò, oltre che la stagione dei bilanci non approvati e delle assunzioni senza pubblico concorso, l’avvio dello smantellamento dell’Ente e l’apertura di inarrestabili e ingenti emorragie patrimoniali determinate dalla creazione di tutta una serie di societa’ e enti inutili fonte solo di costi e spese folli.
Forse il Senatore Garraffa non sa’ o non vuole tenere presente come la gestione dei Commissari nominati da Cuffaro – sin dal taglio degli appannaggi commissariali (auto blu, carte di credito, pranzi, cene, viaggi intorno al mondo e hotel di lusso) – è stata certamente quella piu’ oculata e oggettivamente proficua degli ultimi 5 anni, anche se, in nome del risanamento, ha dovuto operare in modo impopolare creandosi molti nemici per via dei tagli di personale e del contratto aziendale a 18 mensilità, liquidazioni di enti e societa’ inutili.
La lista dei tagli è troppo lunga pero’ i numeri parlano per i commissari. La politica di rilancio, poi, non ha trascurato, l’incremento della programmazione fieristica nazionale e internazionale come la istituzione del comitato tecnico – no profit – allargato a tutte le realtà imprenditoriali senza distinzione di appartenenza ad aree politiche per lo sviluppo del calendario fieristico.
Non si puo’ diffamare impunemente l’operato encomiabile di commissari che nel breve tempo di 10 mesi dall’avvio del risanamento (che richiede minimo tre anni) hanno portato l’Ente ad un passo – reale e tangibile – dalla concessione del mutuo per il ripianamento del grave debito di 16 milioni di euro.
A qualcuno, evidentemente, tanto coraggio, determinazione ed efficienza non è per niente piaciuta tanto che i commissari sono divenuti comodo bersaglio.
A maggior ragione che il progetto industriale dei Commissari non ha mai richiesto impegno finanziario Regionale ma bensi’ solamente la concessione di due semplici e possibili strumenti: la mobilita’ per 15 dipendenti presso altri enti pubblici e l’approvazione del bilancio da parte della Cooperazione. Entrambe richieste brutalmente disattese a maggior ragione che i Commissari, sull’approvazione dei precedenti bilanci , non hanno voluto scendere a inaccettabili compromessi.
Al dunque, il 27 settembre ult.sc., si è dovuto prendere atto, unitamente al collegio dei revisori, che la liquidazione volontaria restava l’unica strada da intraprendere per onestà e trasparenza nei confronti del ceto creditorio, dei cittadini e delle Istituzioni.
Dal 27 settembre, data della messa in liquidazione dell’Ente, ogni giorno in piu’ che passa, in assenza di determinanti interventi istituzionali, è solo utile ad aggravare le responsabilita’, nei confronti del ceto creditorio e dei lavoratori, di tutta la classe politica regionale e soprattutto dell’Assessorato delegato al controllo dell’Ente.
Istituzione questa che dovrebbe provvedere concedendo strumenti validi e non provvede se non nominando – con un incorrect blitz a sorpresa – un nuovo commissario ad acta per gestire ordinariamente un Ente ormai insolvente!”
Avv. Giovanna Livreri e Avv. Marcantonio Moschetti