Dieci buone ragioni per dire NO alla demagogia del Ponte
No! Perché essere Isola è bello e non ha mai impedito lo sviluppo di nessun paese.
No! Perché la Sicilia si mette al centro dell’Euro-Mediterraneo con le rotte navali ed aeree e non facendone il capolinea di strade e ferrovie italiane e continentali.
No! Perché sarebbe una struttura troppo fragile e delicata, facendo dipendere le comunicazioni della Sicilia col resto del mondo da un facile obiettivo per azioni terroristiche o un probabile teatro di sconvolgimenti tellurici.
No! Perché imporrebbe alla Sicilia ed ai Siciliani una assurda strozzatura logistica che allungherebbe le distanze e mortificherebbe gli altri mezzi di trasporto creando dipendenza economica da un unico operatore un assurdo pedaggio per ogni tipo di spostamento.
No! Perché l’investimento, quand’anche fosse realizzato, spiazzerebbe per un numero imprecisato di anni ogni altro investimento in infrastrutture indifferibili per la Sicilia.
No! Perché la struttura non si ripaga mai ed avrebbe bisogno di un continuo “innaffiamento” pubblico, vero pozzo senza fondo che distoglierebbe le imprese siciliane da attività realmente produttive e ci farebbe vivere per molti anni di questa grande “droga” buttandoci alla fine sul lastrico.
No! Perché la magia dello scenario di Scilla e Cariddi non è un patrimonio spendibile nemmeno da noi Siciliani ma appartiene all’umanità intera.
No! Perché Messina non avrebbe più il ruolo di porto della Sicilia e dovrebbe accantonare il sogno di farne un grande “Porto Franco” al centro del Mediterraneo, venendo declassata definitivamente a centro provinciale, magari sommando le proprie debolezze a quelle della dirimpettaia Reggio che sta peggio ancora.
No! Perché il ponte serve simbolicamente all’Italia per aggianciare la propria colonia per sempre con un manufatto che anche simbolicamente dica al mondo che noi possiamo vivere solo con il cordone ombelicale attaccato, da eterni malati, da eterni sofferenti, e quindi perché il ponte serve politicamente a soffocare il vero identitarismo Siciliano.
No! Soprattutto perché chi lo vuole con tanta forza, politicanti che hanno “mangiato” la Sicilia e se la sono venduta per tanti anni, non ci sembra credibile, vediamo troppa bava nella loro bocca affamata; se piace a gente come Cuffaro, Lombardo & Co. evidentemente c’è puzza di tartufo….
Noi non diciamo timidamente che “non è una priorità”, noi diciamo che NON LO VOGLIAMO, NON CI SERVE, E’ SOLO UNA DROGA PER AFFOGARE IL VERO SICILIANISMO.
Se Taiwan, l’Irlanda, Malta etc. hanno lucrato una posizione di rendita dalla loro insularità vuol dire una cosa sola: che non serve a niente, che anzi è dannoso e che – se mai qualcuno riuscisse a costruirlo – toccherà alle generazioni successive la sua necessaria demolizione.
Antudo!