Mancato espianto. Quali le vere cause?
Marsala, 31 agosto 2006
Secondo una ricostruzione fatta sul Giornale di Sicilia del giorno 31 c.m., a pagina 31, il mancato espianto delle cornee dalla salma del marsalese Francesco Di Girolamo, deceduto dopo aver impattato frontalmente con il suo motociclo il muro di una abitazione privata in Contrada SG Tafalia il giorno 29 scorso, sarebbe dovuto ad una serie di problemi tecnico-burocratici.
In realtà, l’espianto non è stato effettuato per una incredibile susseguirsi di situazioni “anomale” che scaturiscono sia dalla organizzazione deficitaria del sistema sanitario siciliano sia da quella incompresibile impossibilità di contattare, nell’era dei telefoni satellitari e GSM, spesso pagati dalle aziende sanitarie, i responsabili dei vari servizi d’emergenza.
Malgrado il dott. Fiorino, Direttore Sanitario dell’Ospedale San Biagio di Marsala, dopo essere stato contattato telefonicamente dall’unità di emergenza, avesse consigliato di procedere all’espianto in accordo alle procedure di legge, la salma del povero Francesco Di Girolamo, secondo fonti bene informate, viene trasferita non già all’obitorio ma alla camera mortuaria e questo sembra aver impedito l’effettuazione delle procedure terapeutiche necessarie per l’espianto.
Cosa ha impedito di trasportarla all’obitorio?
Secondo le stesse fonti un ulteriore ritardo viene imputato all’impossibilità dell’Azienda Ospedaliera di Marsala di contattare il dott. Ingargiola, medico anestesista/rianimatore, il quale però, non era indispensabile all’operazione di espianto, come confermatoci dal Direttore Sanitario dell’ASL 9 di Trapani, dott. Cangemi, in quanto le procedure in materia sono scrupolosamente codificate e non necessitano di autorizzazione alcuna.
Per il trasporto degli organi, l’Ospedale di Marsala avrebbe inoltre cercato, senza riuscirvi, di mettersi in contatto con il dott. Marcenò, responsabile della Banca degli Occhi di Palermo, o di un suo delegato. Tutto questo è accaduto dalle ore 18.40, momento in cui il medico legale, giunto sul luogo dell’accaduto poco prima, allertava telefonicamente l’Unità di Emergenza dell’Ospedale di Marsala.
Va considerato nella dinamica dei tempi che l’incidente è avvenuto intorno alle ore 16.00 e che, attraverso la Polizia Municipale, il fratello del defunto intorno alle ore 17.00 aveva già dato la disponibilità alla donazione degli organi ed aveva più volte sollecitato la suddetta affinchè fosse attivata la procedura prevista.
Alla luce delle informazioni raccolte, le cause del mancato espianto non andrebbero addebitate a problemi tecnici o burocratici, ma solo ad una organizzazione sanitaria che ha mostrato ancora una volta preoccupanti lacune ed inaccettabili situazioni di “non reperibilità” di figure indispensabili e determinanti per la corretta attuazione gestione delle procedure di emergenza, nella fattispecie dell’espianto degli organi.
Sarebbe auspicabile che la Direzione Sanitaria dell’ASL 9 istituisse una commissione d’inchiesta per chiarire i fatti ed accertare eventuali responsabilità ed inadempienze, così come che l’Assessore regionale alla Sanità accertasse i fatti relativamente alla Banca degli Occhi di Palermo.
La memoria di Francesco Di Girolamo, i suoi familiari e la cittadinanza hanno diritto di sapere.
L’Altra Sicilia
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