FINALMENTE L’ITALIA E’ UNA DITTATURA !
Bruxelles, 16 dicembre 2005
Finalmente c’è la nuova legge elettorale.
Finalmente l’Italia è una vera dittatura o quasi.
Non si eleggono più deputati e senatori, né col voto di preferenza nel proporzionale (all’antica) né col voto secco uninominale (che c’era fino ad ora); deputati e senatori sono “nominati” dall’alto ed entrano nelle Camere secondo un complicato ordine di cui i cittadini non sanno niente.
Alla Camera non ha importanza quanto piglia lo schieramento di maggioranza relativa: in ogni caso gli spetta il 54 % dei deputati, il 46 % agli altri (o all’altro, perché temibile è lo sbarramento di coalizione al 10 %).
La stessa cosa al Senato, ma su base regionale con lo sbarramento al 20 %! (sì al 20 % non è un refuso di stampa!). Ma non importa, tanto poi verrà il senato federale non eletto neanche dai cittadini e voluto dalla devolution.
L’importante è che non nasca niente di nuovo nel paese… Infatti, per un partito fuori dalle due “consorterie”, lo sbarramento è del 4 % alla Camera e dell’8 % al Senato (ma su base regionale), se invece è un partitino “di regime” basta solo il 2 % (anzi, di più, viene ripescato quello che scende sotto ma è il primo rispetto agli altri) alla Camera e il 3 % al Senato.
In ogni caso per minoranze o partiti regionali non c’è spazio. Parlavamo in altro comunicato per scherzare dell’assurda legge elettorale turca fatta apposta per evitare che i Curdi sedessero al Parlamento di Ankara e il sig. Berlusconi ha fatto persino la gaffe, poi rimangiata, di dire che la legge elettorale turca sarebbe stata migliore…
Pensiamo all’autonomismo siciliano, per decenni represso ed ora rinascente. Lasciamo perdere le contraffazioni lombardiane che non ci interessano…
Un partito autonomista siciliano, per eleggere un senatore deve – a prima consultazione in cui si presenta – superare l’8 % in Sicilia. Che dire?
La legge elettorale siciliana, che chiede il 5 % ma che, facendo perdere i resti delle province minori, di fatto chiede un quoziente maggiore nelle più grandi, in confronto sembra un modello di democrazia.
L’Otto per cento!
Per decenni i socialisti in Sicilia non sono mai arrivati a questa cifra e hanno … governato (per non dire r…) come pochi altri…
Solo la mafia o i sindacati possono, a prima consultazione, ottenere tanto per un loro partito…
Alla Camera poi neanche parlarne…
Prendere il 4 % in Italia significa prendere più del 40 % in Sicilia… Nemmeno la vecchia DC arrivava a tanto consenso…
Certo ci si può … coalizzare.
Ma bisogna inghiottire tutto quello che i partiti italiani preconfezionano per la Nostra Terra, cioè bisogna tradire questa terra. E anche così facendo otterremmo qualche senatore (il 3 % non è poi un grande ostacolo) ma nessun deputato (il 2 % in Italia significa sempre più del 20 % in Sicilia…).
Solo la “Lega”, tra i partiti locali, se tale si vuole considerare, è geograficamente in grado di superare queste soglie.
In parole povere autoritarismo e ingovernabilità insieme. E’ vero! L’Italia è un paese in pieno declino in un continente in pieno declino…
E in questo la Sicilia non è che una povera appendice d’oltremare di questa nazione sghangherata e alla deriva…
Ma, prima che per decreto ci dicano chi sono i deputati e i senatori, se tatticamente ci alleassimo con i “meridionalisti veri” (se esistono) per raggiungere insieme le soglie di sbarramento e poi ognuno portasse avanti le proprie battaglie?
Forse allora ancora potremmo allentare (non togliere, non facciamoci illusioni) le catene che ci aggiogano allo “stivale” e giocare ancora qualche carta per la sopravvivenza del Nostro Popolo.
O, al contrario, potremmo fare una seria campagna per il “non voto”, delegittimando sempre più il regime che si sta instaurando in Italia…
ANTUDO!
Ufficio Stampa – L’Altra Sicilia