SULLE PRIMARIE E SULLE FUTURE ELEZIONI
Bruxelles, 7 Dicembre 2005
L’Altra Sicilia esprime la propria piena soddisfazione per il risultato delle primarie del Centro-Sinistra isolano, risultato cui non è mancato il proprio contributo.
Acquisito questo risultato, però, è ancora presto per dire se i tempi sono maturi per una vera svolta nella Nostra Sicilia.
Osserviamo con attenzione quello che si muove nella politica siciliana, cerchiamo di depurarlo dalle continue giravolte opportunistiche e dalle operazioni di facciata, e di andare, pertanto, al sodo.
A “sinistra” (diciamo, così, per brevità) i giochi sono fatti sulla candidatura. Devono ancora farsi, però, sui programmi.
Se lo slancio che ha condotto molti cittadini (siamo sicuri delle più varie estrazioni) a votare per la Borsellino non si tradurrà in un programma che segni veramente una svolta rispetto all’attuale mancanza di prospettiva, tutto andrà in fumo e i Siciliani saranno stati traditi ancora una volta.
Lo ripetiamo ancora una volta: sviluppo oltre e contro il modello “assistenziale”, anche accettando la sfida di progettare un’economia autopropulsiva, senza trasferimenti che servano solo ad alimentare il consumo e non anche la produzione; e poi “Sicilia, Sicilia, ancora Sicilia”, senza un ritrovato orgoglio della propria identità, che passi per il rispetto e il rilancio della propria Autonomia, delle proprie istituzioni e della propria cultura, non si innescherà mai quel processo di identificazione dei cittadini con le istituzioni che solo può fare uscire la “regione” dal pantano di macchina burocratica immobile in cui l’ha condotta una gestione senz’anima…
Abbiamo formulato le nostre proposte e le abbiamo comunicate alla candidata; a lei ora la risposta…
Ma stiamo anche molto attenti a quello che succede “a destra” (anche qui diciamo così per brevità).
Sarebbe troppo comodo e fazioso inquadrare tutta questa parte dello schieramento politico siciliano come un tutt’uno con l’asse impresentabile tra il governo Cuffaro e Forza Italia. Ci sono, infatti, in questo schieramento forze e risorse umane, accomunate dal “Sicilianismo” e da valori più che condivisibili, talvolta coincidenti con i nostri, che non è possibile nascondere.
Alcune sono tali soltanto nella facciata, altre anche nella sostanza e non militano “dall’altra parte” per motivi ideali o per retaggi storici o per fuggire da un generale e diffuso centralismo che pervade la sinistra isolana.
E paradossalmente queste risorse provengono quasi tutte dalla destra propriamente detta la quale, come ai tempi di Milazzo e della rivolta del 1958, dimostra di aver qualcosa in comune più con le sinistre e con i cattolici “dissidenti” che non con l’establishment mafioso e coloniale.
Il riferimento va a qualche politico che non ha il coraggio di uscire dalla destra nazionale ma, soprattutto, all’Alleanza Siciliana di Musumeci, formazione che osserviamo sempre con molta simpatia, pur nell’autonomia reciproca.
Avesse il coraggio di uscire del tutto allo scoperto e di presentare una candidatura autonoma dai due poli, sarebbe un fatto nuovo e degno del massimo rispetto.
Forse è un sogno, ma avere almeno due candidati per i quali la legalità è un presupposto “bipartisan” e non qualcosa su cui dividersi sarebbe per noi molto di più di quanto non avremmo osato mai sperare.
Intanto però c’è Cuffaro… è vero, dice che “La mafia gli fa schifo…” ma – ‘un si siddiassi – non ci pare che basti…
Viva la Trinacria! Viva il Vespro! Viva la Sicilia!
L’ALTRA SICILIA – Ufficio Stampa