Conferenza di Monaco di Baviera

Si è aperta la conferenza di Monaco di Baviera, dove i leader mondiali discuteranno di sicurezza, difesa, modelli economici e guerra in Ucraina, con la relazione annuale, pubblicata lunedì.
Il pensiero unico imperante si sente attaccato e osserva che per il Vecchio continente, la crescente contestazione degli elementi fondamentali  dell’ordine internazionale, non si iscrive nella raggiunta presa di coscienza del cittadino, una via di fuga sicuramente salvifica via di fuga, ma secondo questi Soloni rappresenta una sfida particolarmente grave ( in parole povere l’attentato alle prerogative oggi mantenute dai vari Macron, Van der Leyen, Rutte , Kallas e compagnia).
Il documento identifica una triplice crisi dell’Ue: la guerra Ucraina che ha messo in luce la crisi della sicurezza cooperativa ; la militarizzazione delle  interdipendenze economiche che minaccia il modello economico; la contestazione interna diretta contro il modello corrente di democrazia liberale.
In un infuocato discorso il vicepresidente americano Vance, arrivato non con segretarie e portaborse, ma con moglie e figli , ha accusato l’Europa di aver abbandonato le sue radici, di aver messo a tacere le voci dissenzienti ed aver agito contro le esigenze dei propri elettori.
Vance ha poi respinto ogni critica alla presunta ingerenza di Musk nelle elezioni europee: “Se la democrazia americana può sopravvivere a 10 anni di rimproveri da parte di Greta Thunberg, l’Europa potrà sopravvivere a qualche mese di Elon Musk” ha dichiarato.
Dopo il primo giorno di lavori, a Monaco è ormai chiaro a tutti che la posta in gioco nell’immediato futuro sarà la tenuta del blocco a 27. L’Europa oscilla tra la volontà di emanciparsi da Washington e quella di compiacere Trump per evitare guai peggiori. In entrambi i casi, per accrescere la sua autonomia e recuperare influenza, il Vecchio continente dovrà riformarsi ( il documento non osa tanto e parla di reinventarsi..)

Eugenio Preta

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