Ancora uno: Bart De Wever
Dopo otto lunghi mesi di trattative finalmente il Belgio ha un nuovo primo ministro: Bart De Wever, presidente della Nuova alleanza fiamminga , un nome che fino a ieri metteva i brividi ai farisei del politicamente corretto.
Figlio di indipendentisti fiamminghi e indipendentista anche lui, fino al 2010 non voleva saperne dello stato belga. Oggi ha addolcito le sue posizioni , tanto da apparire oggi come la sola alternativa di fronte alla dissoluzione di uno Stato in coma profondo.
De Wever è un fiero oppositore del pensiero unico e delle lobby islamiche ed LGBT+q , ed ha conquistato l’opinione pubblica con la grande cultura. Si dice ammiratore dell’impero Romano e di Giulio Cesare . In fiammingo De Wever significa il tessitore ed è proprio di questa qualità che il nuovo primo ministro avrà’ bisogno per ricostruire un paese fragilizzato dal fallimento della classe politica, dalla terrificante islamizzazione in atto , come pure dalle spinte separatiste che la sua nomina, del resto , sembra confermare.
De Wever sarà a capo di una coalizione transpartitica denominata Arizona , dai colori della bandiera dello Stato americano. Un governo che si vuole di destra-centro sul piano socio economico ma che, con la chiamata al ministero della Difesa dell’ex commissario alle politiche di asilo e di immigrazione Theo Francken , appare ancora più a destra, se si tiene conto delle promesse di norme più severe riguardo l’immigrazione , dichiarate dal nuovo ministro.
L’accoglienza verrà accettata solo se i migranti sapranno adattarsi alle regole esistenti. Con De Wever la destra non si nasconde più e le sinistre annunciano battaglia .
Oggi non si riesce ancora a decifrare il destino di questo governo, ma un fatto appare ormai chiaro: il tempo dei politicanti centristi ormai sembra essere tramontato in Belgio ma anche dovunque nel mondo.
Nella società contemporanea infatti ,sembra stia nascendo un nuovo vento favorevole ai tanto odiati populisti.
E questa di per sé stesso è già’ una buona notizia.
Eugenio Preta