I media occidentali celebrano al Golani. Lo avevano già fatto con Pol Pot, Khomeini e i talebani afghani.
Tra poco è Natale , che volete che ci freghi se il mondo dell’est sta esplodendo e , come annunciava l’ex minstrels Barry Mc Guire, siamo alla vigilia della distruzione?
Lampadine colorate, panettoni, “ venite a in Sicilia” non ve ne andrete più, visitate le capitali d’arte siciliana , la distruzione potrà pur attendere la fine delle ferie natalizie, o no?
Eppure quello che avviene in Siria preoccupa ed angoscia tutti, non solo i festaioli di Natale ma anche i bacchettoni che credono ai sorrisi ed alla buona volontà dei tagliagole.
Attualmente i media sembrano soffrire della sindrome dell’idiota che non ci ha capito granché, come una volta fior fiore di giornalisti inneggiava a Pol Pot ,a Komeini o ai talebani di Afghanistan.
A questo punto alla nostra stampa ottusa dobbiamo preferire i racconti degli esuli e dei dissidenti islamici per aprire gli occhi e il cervello.
Nel 1975 ad esempio, un giornale occidentale descrisse l’arrivo dei kmher rossi di Pol Pot a Phnom Penh come uno spettacolo straordinario , riferendo la gioia dell’inviato che non poteva trattenere le lacrime, tanto era felice.
Quel giorno i khmer rossi sorridevano ai cittadini, abbracciavano i bambini e sembrava volessero respingere le atrocità della guerra .
Molti intellettuali italiani , compresi scrittori celebrati come Tiziano Terzani consideravano quei macellai “avanguardie della rivoluzione indocinese contro l’imperialismo americano”.
Ma era un’illusione : Pol pot annunciò’ poco dopo che sarebbe cominciato l’anno Zero . Furono bruciati libri, abolite scuole, distrutti mezzi pubblici, attrezzature mediche ed elettrodomestici. Tutti dovettero indossare il lugubre pigiama nero : 1,7 milioni di morti, un quinto della popolazione cambogiana.
Nel 1979 Komeini arrivò a Teheran da Parigi con un seguito di 129 giornalisti occidentali accolto da milioni di iraniani fiduciosi per la cacciata di Rheza Palevi . Il Washington post definì Komeini un buon uomo moderato e centrista che si sarebbe ritirato a Qom a pregare , Liberation inneggiava alla rivoluzione , gli americani con Carter lo vedevano come una specie di Gandhi, un filosofo che andava per la maggiore, Michel Foucault rappresentava quella rivoluzione come un’alternativa spirituale alla modernità .La Storia, a dispetto della bontà dell’ayatollah ci svelò poi trentamila morti: politici, riformatori, dissidenti, scrittori , mettendo nell’angolo gli entusiasmi dei giornalisti occidentali.
Nell’agosto del ‘ 21 stesse celebrazioni entusiastiche dei media quando i Talebani occupano Kabul e promettono un governo inclusivo. Dopo tre anni la donna afghana è stata cancellata da quella società .
Ieri, 2024, entrata soft dei ribelli a Damasco con il capobanda Al Golani ,che oggi ha già annunciato di aver cambiato nome…( andiamo bene!)che folcloristicamente si inginocchia e bacia la terra tra le lodi della stampa occidentale che lo descrivono in blazer e con capelli e barba curata .
La presa di Damasco rimane la vittoria della nazione islamica mentre i suoi tagliagole annunciano già che libereranno anche Gerusalemme.
Eugenio Preta