A ciascuno il suo

E’ un gesto divenuto troppo raro da passare sotto silenzio e per questo lo vogliamo riproporre all’attenzione di chi vuol conoscere piccole storie passate forse volontariamente sotto silenzio dai media quotidiani.

Mentre gli assi delle mutande si riempiono di ridicoli tatuaggi e sfilano sulle auto più lussuose, accade che Olivier Giroud, ex centravanti del Milan, lanci un’iniziativa per sostenere la causa dei cristiani perseguitati nel mondo , soprattutto in Oriente e in Armenia.
Dopo aver donato la maglietta indossata nel match vittorioso dalla nazionale francese  contro l’Inghilterra nei quarti di finale della passata Coppa del Mondo, oggi Giroud mette all’asta la sua maglietta  della vittoria del campionato americano da parte del Los Angeles fc,  squadra dove oggi milita.

Un piccolo gesto certo, ma mediaticamente molto importante per la comunità religiosa dei cristiani d’Oriente , oggi 365 milioni di perseguitati soprattutto nel Maghreb e in medio oriente,  vittime di oltre 5000 assassinii, 4000 rapimenti, 4200 arresti e 15000 attacchi ai loro luoghi di culto.

Fervente cristiano evangelico così Olivier Giroud si distingue dagli altri famosi calciatori come  ad esempio da Benzema che lo attacca sui social o da Mbappe, che si ferma a ricordare Nahel ,un ragazzo vittima degli scontri con la polizia, o Fofana, Dembele’ e Konate’ che postano storie della violenza quotidiana di Gaza.
Olivier Giroud sostiene i Cristiani d’Oriente…” a ciascuno il suo, “ scriveva Sciascia, eroi e vittime.
Quella di Giroud, a ben guardare, resta la manifestazione palese della frattura esistente nelle varie comunità  nazionali e mette in evidenza l’esistenza di una società contemporanea che riesce con violenza ormai dividersi il territorio ,ed i campi di calcio , ma che dimostra poi di non essere solidale e di non aver granché in comune.

Se quarant’anni fa il profilo di un calciatore padre di famiglia, fiero delle sue origini, e legato alla propria identità si sarebbe iscritto nella normalità corrente e non avrebbe avuto niente di straordinario, oggi lo vogliamo riproporre proprio perché, “rari Nantes…” ormai potrebbe rappresentare solo la figura …dell’ultimo Moicano.

Eugenio Preta

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