L’Altra Sicilia unico movimento siciliano a fianco di Raccuja
Raccuja, 27 ottobre 2005
L’Altra Sicilia, in risposta al comunicato stampa di Clara Salpietro ieri ricevuto, conferma la propria solidarietà piena agli abitanti di Raccuja, prime vittime del colonialismo bancario che da decenni ormai imperversa in Sicilia.
La questione non è solo “raccujese”; essa investe tutti i Siciliani e ci sorprende, ma fino a un certo punto, la solitudine in cui è lasciato il comune in questione.
Dopo aver sentito dire per anni che bisognava far chiudere le banche siciliane e farle assorbire tutte da quelle italiane perché non erano in grado di offrire servizi di credito competitivi alle imprese ed alle famiglie siciliane, la rapina e lo scempio sono sotto gli occhi di tutti.
Le condizioni del credito in Sicilia sono peggiorate, centri decisionali e capitali prendono definitivamente il largo per la Penisola e … quando non conviene più addirittura si chiudono gli sportelli nei centri minori costruiti col sacrificio dei suoi abitanti.
Il “Credito Siciliano” è tale solo di nome. Esso in realtà si dimostra per quello che è, “furasteru”, cioè straniero in casa nostra.
Ma, ci chiediamo, dove sono oggi tutti quei politici che ogni giorno si sciacquano la bocca con le parole “Sicilia”, “Autonomia”, “Federalismo”, “Identità siciliana”?
Dove sono oggi tutti quei partiti sedicenti sicilianisti?
Come coi viticoltori, come con gli autotrasportatori, anche a Raccuja sono tutti latitanti! I Siciliani al momento non hanno amici, non hanno alleati!
Ma la mobilitazione non deve demordere.
Noi de L’Altra Sicilia saremo al fianco dei fratelli di Raccuja fino in fondo.
E se la vicenda non dovesse concludersi positivamente si dovrà andare oltre…
E ora che i Siciliani si costituiscano una loro grande banca, anche sotto forma di società cooperativa, che stia vicino ai piccoli centri, ai piccoli imprenditori e a tutti coloro che sono soffocati dallo strozzinaggio del cartello nazionale.
Se la Banca d’Italia, sulla cui trasparenza non c’è bisogno di infierire in questa occasione, vorrà boicottare questa iniziativa come ha fatto con la vita di tutte le banche siciliane che non si sono volute piegare alla selvaggia colonizzazione, saremo anche in grado di mettere all’estero la sede e la direzione generale, ricorrendo anche all’aiuto dei tantissimi siciliani della “diaspora”.
Con Raccuja per la Sicilia intera e per la sua sopravvivenza economica!
ANTUDO!
L’ALTRA SICILIA – Ufficio Stampa