Inno alla gioia
Come il suonatore di flauto di Hamelin, che nella celebre favola dei fratelli Grimm faceva scappare i topi invasori, domenica Macron ha celebrato la sua vittoria entrando nel palco allestito nel Campo di Marzo seguito da una processione di adolescenti .
E come ogni degna manifestazione popolare le note che accompagnavano la sua marcia erano quelle dell’inno alla gioia , la 9^ sinfonia di Beethoven , dal 1985 inno europeo reso poi non obbligatorio, come del resto la bandiera con le 12 stelle, dalle disposizioni finali del trattato di Maastricht.
Forse non tutti sanno però che la 9^ sinfonia di Beethoven è stata recuperata dapprima nel 1942 come simbolo tedesco e che poi è stata la prima opera suonata a Bayreuth dopo la caduta del regime e, particolare che esula dalla storiografia, che la sua durata è stata presa come modello per fissare la capacità di registrazione dei primi cd.
In poche parole la sinfonia di Beethoven è stata utilizzata e se ne è fatto l’uso più svariato, spesso improprio.
L’Europa non è sfuggita alla regola e l’inno alla gioia ha accompagnato dapprima la volontà pacificatrice della CECA quindi il libero scambismo della CEE per finire alle ideologie “woke” dell’Unione europea.
In pratica il libretto di Schiller messo in musica da Beethoven , che è stato assunto come l’ebbrezza spirituale della fraternità mondiale è servito da banda sonora a tutto e al contrario di tutto.
In fin dei conti il presidente francese non poteva trovare niente di meglio per la scenografia della vittoria . Certo ci sì sarebbe aspettato un inno più solenne , più prettamente francese anche se poi si è affidata la Marsigliese ad una cantante egiziana magnifica e senza veli , nel rispetto di un vivere insieme non meglio definito.
Inno alla gioia, per l’appunto, in questa serata è sembrato solo fuori luogo e quasi una triste ironia perché nessuno ha sentito inni di gioia nei vari quartieri delle città , tranne che in prossimità della prigione della Santè, ma solo in quello.
Nessuno , tranne il corteo del pifferaio di Hamelin al Campo di marzo , ha manifestato una sua propria gioia. Adesso la rivincita si giocherà , forse, alle legislative di giugno: oggi la festa sì è consumata .Stranezze della Storia : “ Gioia, scintilla divina , figlia dell’ Eliseo“ scriveva Schiller nel suo poema, senza ancora nemmeno immaginare che l’Eliseo sarebbe veramente diventato poi la residenza ufficiale del presidente dei francesi.
Eugenio Preta