Altri 2600 precari imbarcati a Palermo
Palermo, 11 Ottobre 2005
L’Altra Sicilia denuncia il fatto che, ancora una volta in prossimità delle elezioni, si imbarcano nuovi precari a spese dell’erario pubblico.
Questa volta si chiamano “Cantieri Servizi” (nel senso etimologico che sono riservati a dei veri e propri servi), durano 6 mesi (ma poi resteranno per sempre sul groppone del pubblico impiego, vedrete…
basta rovesciare cassonetti, interrompere il traffico davanti a Palazzo d’Orleans…) sono riservati a 2600 disoccupati (tutti rigorosamente selezionati in base all’essere stati elettori devoti di Forza Italia e di qualche alleato) per la modica cifra di 8 milioni di euro.
Non capiamo bene tutto fino in fondo. Da dove vengono questi soldi?
Ma non erano allo stremo le finanze del Comune di Palermo?
Vengono da Roma?
Un’altra elemosina in cambio di voti?
E poi: chi pagherà quando finiranno i 6 mesi?
La collettività siciliana ovviamente, ma che importa?
Facendo 8 milioni diviso 2600, diviso 6 mesi, se non sbagliamo viene un importo medio di 500 euro lordi al mese. Cos’è?
La retribuzione media dell’Albania?
La Sicilia è Albania?
Bravi concittadini siciliani che da dieci anni inseguite il politico di turno, vendendo il vostro voto per uno stipendio da fame e senza dignità!
E poi: Non c’è scritto nella costituzione che se le pubbliche amministrazioni hanno bisogno di personale lo devono selezionare con un trasparente concorso pubblico?
Cos’hanno i disoccupati non devoti di Forza Italia e alleati rispetto a quelli che lo sono?
Perché i peggiori devono restare in Sicilia foraggiati dal “pubblico” come i plebei della Suburra ai tempi del Basso Impero e i migliori figli della Sicilia, i laureati, i tecnici, quelli che hanno inventiva o iniziativa imprenditoriale, sono caldamente invitati a farsi la valigia e trovare altrove la loro fortuna?
Cos’è: un mondo alla rovescia?
E’ il mondo alla rovescia! E’ la Sicilia di oggi, quella di Cuffaro e Micciché, quella governata da cricche improduttive e piena di vermi striscianti che elemosinano “un posto”, non il lavoro ma “un posto”…
Per chi ha memoria letteraria ricorda il “paese di acchiappacitrulli” descritto benissimo da Collodi in “Pinocchio”. Secondo noi Collodi aveva doti di profeta e stava descrivendo la Sicilia del XXI secolo…
E’ chiarissimo cosa sta succedendo nella sostanza (lasciamo ad altri il ghiribizzo di capirne bene la forma): si stanno vendendo stipendi pubblici (anche minimi) a tempo indeterminato in cambio di sostegno elettorale…
E’ tutto lecito?
Nulla da dichiarare alla magistratura?
Noi pensiamo che i danni di una tale operazione per la Sicilia siano, almeno, tre:
– se si tratta di posti che non servono si impedisce di erogare servizi ai cittadini per mantenere i devoti clienti elettorali (non lamentiamoci poi che “in Alta Italia, lì sì che le cose funzionano…”;
– sempre se si tratta di posti che non servono si ingessa la spesa pubblica compromettendo qualunque poltica di sviluppo a favore delle future generazioni e si crea un’economia di consumo dipendente in tutto dalla Penisola per la propria (misera) sopravvivenza;
– se si trattasse, in minima parte, di posti che servono, il fatto di non avere selezioni pubbliche trasparenti crea la somma ingiustizia di discriminare i disoccupati che si ostinano a non voler vendere il proprio voto.
Ma, detto questo, lasciateci dire anche che siamo un po’ stanchi di essere lasciati soli in queste battaglie per la sopravvivenza della Sicilia.
Dov’è la magistratura contabile che autorizza questo sperpero?
Dov’è la procura della repubblica e tutti gli altri garanti della legalità?
Dove sono gli avvocati che si piccano di sicilianismo?
Dove sono quei politici di opposizione che si trastullano sul nome del candidato presidente ma che non sanno esprimere un costume politico nuovo?
Dove sono tutti costoro?
Girati dall’altra parte?… Ma cessino allora poi di blaterare come tanti quacquaracquà…
Ma soprattutto … ma soprattutto … dove sono i Siciliani discriminati? Siciliani disoccupati, Siciliani emigrati, venite fregati ancora una volta e non vi ribellate mai, ci scrivete che ammirate le nostre battaglie ma poi, in camera charitatis, votate per i soliti noti e comunque ci lasciate soli…quasi quasi vi meritate queste discriminazioni! Se foste un Popolo orgoglioso e dignitoso, dovreste andare ad occupare Piazza Pretoria e fare bloccare queste ennesime assunzioni di raccomandati che passano sulla vostra testa, dovreste dire “mai più”, anzichè sperare nascostamente di finire nella prossima imbarcata o aspettare che qualcuno faccia la rivoluzione per voi e vi porga poi un’Altra Sicilia…
Dall’estero e dal continente, Voi fratelli che siete stati espunti dall’isola, praticamente cacciati, esuli, dovreste subissare di pressioni e di proteste l’Italia, la Sicilia e il Comune di Palermo per questo sfregio alla Vostra dignità.
Noi lanciamo l’appello perché vogliamo che un giorno si dica che non tutti i Siciliani erano consenzienti nel mangiarsi la propria terra. Sta al numero però ed alla solidità dei sostegni che riceveremo la possibilità di bloccare questo ennesimo scandalo.
Antudo
L’ALTRA SICILIA – Ufficio Stampa