Il disordine imperante
La democrazia è ormai diventata un regime, i buoni cittadini sono strettamente sorvegliati mentre i “furbetti di quartiere” possono esercitare anche attività poco chiare, fare regnare le loro regole e ricevere persino aiuti generosi da parte delle istituzioni.
E’ anche vero che i buoni cittadini avranno poi il privilegio di tornare a votare, nella confusione causata dalla pandemia, sempre e nuovamente però per chi già ha dato prova di spiccata capacità governativa.
Ormai ai responsabili istituzionali si chiede di essere lungimiranti, di abbattere statue e monumenti, di cancellare i nomi dei santi e d’ inginocchiarsi e pentirsi per i crimini compiuti dagli antenati.
Multiculturalismi e globalismi sono i nomi che hanno dato al “grande reset” in atto, un calderone dove andrà a finire la vecchia Europa, la civiltà millenaria ereditata dalla antica Grecia, da Roma e dal cristianesimo, con le sue peculiarità, le sue diversità, le sue innegabili rivalità, tutte “antichità “ che il mondialismo spazzerà via definitivamente dalla faccia della terra.
Soltanto gli Imperi resisteranno: l’impero cinese, il più vecchio e il più eterno e l’impero anglosassone dei mari, circondati dalle terre dell’Islam, minacciato dalle sue stesse divisioni.
A questo punto, se l’Europa vuole effettivamente sfuggire al suo destino dovrà forzatamente indirizzarsi verso il solo paese che può offrirle spazio, strategie di sviluppo, ricchezze naturali e soprattutto la conservazione di quei valori di civiltà di cui ha bisogno per restare in vita. Parliamo della Russia, che gli anglosassoni si ostinano a presentare come il nemico del continente – quello da cui loro sono fuggiti per vili calcoli di interesse -, uno Stato che non riesce a conformarsi all’ identità giuridica e costituzionale dell’Europa fondata su democrazia e tutela dei diritti umani.
Osserviamo però che gli Stati Uniti sono riusciti ad abbandonare l’Afghanistan ma continuano a sfruttare il petrolio rubandolo ai siriani, che i loro alleati turchi, membri della Nato, hanno schiacciato gli armeni, le loro vittime preferite mantengono il caos in Libia e occupano parte della Siria e della stessa Unione Europea a Cipro e intervengono persino in Etiopia.
Violenza, guerre etniche e terrorismo islamico imperversano in Africa. Solo qualche decennio fa si poteva credere che l’ordine democratico e umanista si sarebbe potuto imporre sul mondo intero grazie alla potenza monopolista Usa ed invece è successo proprio il contrario.
E’ tempo che la stessa Europa, oggi confrontata ai danni collaterali causati dal grande disordine e complice, essa stessa, dei suoi assassini, se ne renda conto.
Eugenio Preta