LA PRESA IN GIRO CONTINUA
Vittoria (Rg), 07 ottobre 2005
Eccoci di nuovo a occuparci di trasporti. Di nuovo a causa dell’agitazione programmata dall’AIAS che torna a manifestare il disagio della categoria che rappresenta. Di nuovo il combattente Richichi costretto a ribadire, come un disco rotto, le richieste dei trasportatori e le promesse non mantenute dai politici. Di nuovo!
“Per concludere: cosa vorrebbe dire ai politici nazionali e regionali per mettere fine alla vostra protesta?
Che al trasporto venga riconosciuto il ruolo che occupa. È risaputo benissimo che il motore di quest’Isola, e dell’intera nazione, è il trasporto su gomma (che costituisce il 90% del trasporto nazionale), ma non per il volere del trasportatore, il quale la sera vorrebbe dormire con la sua famiglia, ma perché nell’arco degli anni lo Stato ha investito male i soldi dei contribuenti”.
Chiudevamo così, con Richichi, l’intervista che ci rilasciò in occasione dello sciopero precedente.
Sembrano essere passati decenni, ma sono trascorsi, tutto sommato, solo pochi mesi: sessanta. Un lasso di tempo che ha visto peggiorare le cose fino alla doccia “fredda” di un prezzo del petrolio sempre più “caldo” che trascina sempre più su il prezzo dei carburanti.
A questo si aggiunga il continuo degrado di una rete stradale che, almeno per quanto riguarda la Sicilia, è più disastrata di un qualsiasi paese del Terzo mondo.
Alle chiacchiere dei politici non seguono fatti; solo silenzi che fanno solo perdere la pazienza a chi chiede di potere lavorare in sicurezza e di portare a casa, oltre alla pelle, anche qualcosa da mangiare per la famiglia.
Silenzi come i “ticket ambientali” che dovevano servire per sostenere il costo dei traghetti dalla Sicilia a Napoli. Dovevano essere concessi per il triennio 2003-2005, ma l’erogazione non è mai avvenuta.
Così avviene che, al traghetto Catania-Napoli, che costa 461 euro Iva compresa, si continua a preferire l’autostrada spendendo, compreso il pedaggio dello stretto di Messina, 290 euro. Il “ticket ambientale”, di 98 euro, non avrebbe certo colmato la differenza di costo, l’avrebbe messo il trasportatore evitando così l’usura del veicolo e dell’autista.
Quali risposte daranno i politici questa volta?
È certo che a ridosso delle elezioni nazionali e regionali non vorranno perdere elettori, ma dovranno essere convincenti su tutta la linea. Dai loro impegni, infatti, non dipenderà solo la sopravvivenza del comparto rappresentato da Richichi, ma l’intera vita dell’Isola dal momento che i trasporti, piaccia o no, coinvolgono tutti.
Un dato significativo, riguardo alle prese in giro dei politicanti, rimane scolpito nella memoria di questa Italia poco incline a risolvere i problemi collettivi a scapito di quelli personali di un personale politico squallido.
Correva l’anno del “ribaltone” che disarcionò il primo governo Berlusconi ed alcuni peones della politica migrarono da una parte all’altra pur di avere qualche beneficio per sé. Il senatore modicano Riccardo Minardo, eletto in quota Ccd, migrò nell’Udr di Cossiga perché gli era stato assicurato un intervento di defiscalizzazione dei prodotti petroliferi per l’area iblea. Minardo, fratello di petroliere, con lo sguardo quindi più rivolto agli interessi di famiglia che a quelli della collettività, giustificò in questo modo meschino il suo salto del fosso. Risultato: niente defiscalizzazione. Rientrato nel centrodestra attraverso le larghe maglie di Forza Italia, il personaggio giurò che Berlusconi in persona gli aveva promesso la defiscalizzazione. Ad oggi, la sola cosa che s’è vista, nell’area iblea, è un incredibile fiorire di distributori di benzina del fratello del senatore.
Con questi politici, non ci saranno mai abbastanza Richichi per contrastare le loro nefandezze. Dovrà farsene carico, a questo punto, ogni elettore Siciliano: l’anno prossimo, prima di apporre la croce, contiamo almeno fino a cento.
A mente serena, come suol dirsi, eviteremo di farci infinocchiare da questi personaggi a dai parvenu del “sicilianismo” che stanno spuntando in ogni luogo come funghi. Attenti: non tutti i funghi sono buoni; molti sono molto velenosi!!
Giovanni Cappello
L’Altra Sicilia – Vittoria (RG)