Lasciateci decidere quando mandare i nostri figli a scuola
Bruxelles, 29 agosto 2002
Certo ci ripugna moltissimo ricorrere ad una parafrasi che inneggia agli invasori della Sicilia, ma ci sembra anche opportuna vista le polemiche che si sono accese attorno al decreto che fissa l’inizio delle lezioni al 30 settembre. Quindi, non esitiamo a gridare “AVANTI GRANATA!!”.
E lo diciamo nella convinzione che è giusto che sia così perché siamo una regione a Statuto autonomo e l’assessorato alla Pubblica istruzione ha quella competenza specifica.
Nella provincia autonoma di Bolzano i dipendenti pubblici hanno diritto ad un anno di ferie ogni quattro. Perché allora non dovere concedere quindici giorni ancora di stop alle scuole isolane ?
Lasciamo perdere per un attimo i motivi e poniamo l’accento sull’autonomia che, ahinoi, è sempre di più sulla carta e sempre meno nei fatti.
Gli assessori regionali, in virtù del vituperato Statuto, hanno dignità di ministri nelle loro rispettive competenze, ma quando qualcuno di loro fa valere questo privilegio scatta immediato ogni tentativo di delegittimazione e di boicottaggio.
A chi giova tutto questo ?
La maturità politica è la più grande assente nella classe dirigente isolana: per il solo calcolo elettoralistico si è disposti a castrare ogni iniziativa che abbia il sapore di un distinguo da Roma.
Ma lasciamo stare l’opposizione ché fa il suo mestiere.
Mettiamo all’indice gli alleati di Granata. In primis il viceministro e padre-padrone di Forza Italia in Sicilia: on. Micciché, è vero o no che ha ricevuto rimbrotti dalla Moratti ?
Perché la reazione è piovuta da lui e non dall’interno della coalizione che regge la Sicilia?
Difatti Castiglione, vice di Cuffaro e riciclato in FI dopo le note vicende giudiziarie, anziché occuparsi della morente agricoltura, spara a zero contro il decreto di Granata. “Non ne sapevo nulla” ha piagnucolato; ed è pressappoco lo stesso piagnucolamento di quando fu beccato dalla DIA assieme ad altri due notabili ulivisti (di cui uno suo suocero ed oggi anche lui in FI) prima di ammettere che sì, in effetti ciò di cui i tre erano accusati era vero.
È questa la classe politica che ci meritiamo ?
Non sarebbe il caso che le segreterie dei partiti facessero un bel repulisti di riciclati, affaristi, incapaci e, a vario titolo, menefreghisti (di tutto ciò che attiene alla Sicilia ed ai Siciliani) ?
Se un appunto può essere rivolto a Granata, è quello dei tempi: una tale decisione, legittima e sotto molti aspetti giusta, sarebbe stato meglio prospettarla ad anno scolastico (passato) non ancora concluso. Il ministro ed i presidi si sarebbero dovuti LORO accodare ed arrangiarsi affinché tutto funzionasse al meglio anche col posticipo della Sicilia.
Smettiamola, una buona volta, di essere succubi dell’altrui volere e cominciamo a ragionare con la nostra testa e a camminare con le nostre gambe.
Non siamo i minus habens dell’Italia, ma i custodi della storia, della cultura e della civiltà su cui si poggia tutto l’edificio nazionale.
Ci hanno regalato “l’unità” col mito della libertà e dello sviluppo: abbiamo conosciuto solo sopraffazione e miseria.
Lasciateci almeno decidere quando mandare i nostri figli a scuola.
L’Altra Sicilia- al servizio della Sicilia e dei Siciliani