Fazzoletti rossi: la Francia in loden protesta a Parigi in Piazza della Bastiglia
Per placare l’ira popolare contro un Governo che non sa dare risposte ai bisogni del cittadino, il presidente Macron ha inventato – definendone bene i temi in discussione (guarda caso uno solo di quelli che costituiscono le rivendicazioni dei gilet gialli) – il “grande dibattito nazionale”. Una discussione popolare (o quasi) che fa tanto pensare alla scenetta delle interrogazioni scolastiche quando lo sfortunato alunno che non conosce la risposta, cerca di guadagnare tempo chiedendo all’insegnante di ripetere la domanda.
Eppure non c’era bisogno di un dibattito nazionale per sapere quello che vuole il cittadino: i gilet gialli lo urlano da settimane e le loro domande sono ben note al pari delle loro difficoltà quotidiane. Può ripetere la domanda? Sembra essere la risposta dell’Eliseo alle migliaia di mail che hanno invaso i comuni, i ministeri e la risposta data ai sindaci che, prestandosi alla scenetta del dibattito, sono accorsi all’Eliseo ed hanno riformulato in maniera “politicamente corretta” quello che la gente gialla ripete da mesi. Urgenze che il Presidente dei francesi conosce già, e che i sindaci hanno tentato di ribadire più volte.
La risposta è arrivata con una marea di parole, volutamente incomprensibile tanto che i sindaci si sono domandati quale sia stata la risposta, quasi tentati a voler tornare in sala e ri-domandare al Presidente: “Può ripetere?”. Ma sarebbe troppo tardi, lo showman è già partito, lasciando soltanto le violenze della polizia anti-sommossa come unica risposta alla disperazione che si manifesta nelle strade.
Ma la controffensiva dell’Eliseo non poteva rimanere costretta nel grande dibattito nazionale; aveva bisogno di una manifestazione di piazza, un grande bluff – a ben vedere – arrivato domenica scorsa quando una moltitudine di gente, che la polizia non è riuscita a quantificare, ha sfilato, indossando come segno distintivo un fazzoletto rosso, per le strade più conosciute del centro storico di Parigi, per evidenziare il rifiuto popolare che pur esiste nei confronti dei gilet gialli e per chiedere a gran voce il ritorno all’ordine e alla legalità.
Ufficialmente i fazzoletti rossi non hanno dichiarato alcuna etichetta politica ma neanche hanno potuto impedire alla stampa presente, come si fa in queste occasioni, di valutare l’effettivo valore della dimostrazione. I manifestanti con i fazzoletti rossi sono apparsi subito persone simpatiche, ben vestiti, di età media con tendenze all’anziano. Molte signore in pelliccia, collane e scarpe firmate che mediamente costano il salario mensile di un gilet giallo. Gente veramente piacevole che, dopo qualche metro ha però gettato la maschera, ha rifiutato di rispondere alle domande dei primi giornalisti giudicati dei facinorosi, e si è augurata, tra i lazzi, solo tanti “flash ball” dei gendarmi per i gilet gialli, loro attuali antagonisti.
La folla sorridente dimostrava la serenità della manifestazione, un vero successo per gli organizzatori sotto traccia, la Presidenza della repubblica, che avevano temuto il peggio ed invece hanno registrato un vero successo di folla, probabilmente grazie anche alla promozione che aveva messo a disposizione dei partecipanti un servizio di autobus che proponeva la gita a Parigi a tariffa imperdibile: un solo euro.
Una manifestazione che sapeva tanto di gita “fuori porta”, gente che non pensava assolutamente di dover fronteggiare una carica della gendarmeria repubblicana, tanto da indossare abiti da cerimonia e calzare scarpe di ottima fattura… cose mai viste nelle vere manifestazioni. Un clima idilliaco che ha rischiato di degenerare in prossimità della Bastiglia (ah il vecchio napoletano e i corsi ed i ricorsi della Storia…), dove i giornalisti presenti sono stati contestati da arzilli vecchietti che, solo qualche minuto prima, avevano urlato (si fa per dire) slogan a favore della libertà di stampa.
L’ironia farebbe certo sorridere se non fosse tanto tragica e sintomatica come quella patologia che attacca le cellule sane per non aver saputo contrastare validamente il virus insorgente.
Nessun problema di ordine pubblico in questa manifestazione dei fazzoletti rossi, nessuna violenza, ma sicuramente una grande ipocrisia in un momento che voleva essere apolitico e non sfacciatamente a favore di Macron. Come ogni manifestazione che si rispetti, alla fine, anche questa sfilata ha gettato la maschera, scandendo gli elogi della coppia presidenziale alternati alla auto-proclamazione di vera massa silenziosa. Obbedendo poi alle indicazioni della polizia, molto applaudita ed immortalata persino nei selfie di giornata – come succede “ovviamente” in ogni manifestazione di popolo – e anche il traffico della città è ritornato normale.
Certo la Francia col loden si è proprio risvegliata lasciandoci però un solo dilemma: quello di non essere altrettanto veloci delle sedie a rotelle dei tanti manifestanti con i fazzoletti rossi.
Eugenio Preta