L’accoglienza massiccia di migranti fa volare l’economia svedese
Una notizia che va in contro-tendenza e che sembra avere del miracoloso batte il pieno nell’attualità dei media progressisti europei, oggi sempre più’ pro-migranti: la situazione economica della Svezia appare in forte ripresa e questo rifiorire di sviluppo e benessere svedese sarebbe imputabile alle politiche governative di accoglienza massiccia dei rifugiati .
La notizia sta facendo il giro dei media e dei siti web che ripropongono pedissequamente, e senza verifica alcuna , questa tesi senza prove, una vera “bufala”. Ma questo può bastare a spronare sempre più’ il buonismo continentale tanto che l’unione europea sta inserendo l’accoglienza dei migranti tra le misure impellenti per combattere la disoccupazione dei nostri territori, tanto da voler riproporre la riapertura immediata delle frontiere comunitarie.
Pare che tutto prenda avvio da un articolista di un giornale britannico progressista che intendeva ridicolizzare le dichiarazioni della signora May contro le migrazioni. L’articolista ha documentato la forte crescita occupazionale della Svezia senza alcun serio dato ufficiale di riferimento, e solo come una semplice opinione personale.
Ma poi succede che la notizia viene manipolata, gonfiata e modulata a proprio piacimento, come il tamponamento che avviene al “Muricello” e che, a piazza Cairoli, è già diventato strage stradale con morti e feriti.
Sembrava proprio che i media non aspettassero altro e radio, tivvu’ e giornali, manipolando il dato di partenza che invitava alla precauzione perché non si trattava che di ipotesi , riferivano di misteriosi esperti riunitisi per annunciare questo vero miracolo economico operato dagli ignari vichinghi, facendo diventare indubbie realtà delle pur semplici congetture .
Ma che cosa c’é di vero? Innanzitutto la crescita economica del reame svedese è veramente notevole con dati del PIL passati dal 4,1% del 2015 al 4,6 del 2016. Ma tutto sembra relativo se consideriamo , per esempio , che anche la Slovacchia, Paese visegrad, che in proporzione al numero di abitanti accoglie ben 40 volte in meno il numero di migranti, può’ affiggere toni di crescita similari.
In verità gli esperti economici svedesi, certamente non interpellati dall’articolista britannico, avevano già spiegato i dati della crescita miracolosa dovuta semplicemente a meccanismi classici: rigore di bilancio, e svalutazione del 30% della corona svedese, moneta fuori zona euro, fattore di assoluto valore per l’industria del regno nordico.
Aggiungendo pure un ipotetico 0,5% percentuale ai dati reali della crescita economica della Svezia , gli economisti riportano come questo sia conseguenza non dei migranti di per se stessi, ma da cause indotte che sono i sussidi e le opere di costruzione di centri e alloggi per migranti, un semplice meccanismo di rilancio dell’economia attraverso la spesa. Elementare, “mio caro Watson”. Infatti, se si fossero costruiti stadi o centri sportivi oppure dato sussidi supplementari agli svedesi, gli effetti sui dati della crescita economica sarebbero stati identici.
Bisognerà piu’ seriamente tenere in debito conto come questo sviluppo economico sia molto relativo, perché in effetti è stato finanziato con l’emissione di prestiti che lo Stato svedese dovrà rimborsare e che graveranno sui cittadini che, nei prossimi anni, si vedranno precludere ogni possibile aumento del loro reddito.
I media progressisti sono addirittura arrivati a documentare che la crescita è determinata dagli stessi migranti che si costruiscono da soli le case che vanno ad abitare , senza considerare che in effetti sono in grande maggioranza disoccupati e tali lo resteranno per i prossimi decenni.
La Svezia poi paga in termini di costi sociali questa accoglienza “miracolosa”:ultimamente Stoccolma è diventata la capitale europea del crimine e degli stupri.
Chiedere l’apertura totale delle frontiere per ragioni umanitarie è un opinione assolutamente rispettabile, ma diventa malafede e disonesta’ quando riporta dati improbabili e cerca di millantare che possa essere un ottimo affare economico soprattutto quando studi economici di assoluta professionalità hanno dimostrato che una parte considerevole dei rifugiati accolti continuerà a beneficiare per molti anni ancora dell’aiuto pubblico svedese certo, ma anche di quello slovacco, portoghese, italiano , belga o francese, europeo piu’ in generale.
Eugenio Preta