Immigrazione in Europa favorita dagli USA
Assistiamo quotidianamente all’invasione delle nostre coste da parte di masse sempre in aumento di migranti, spesso raccattati dalla nostra marina militare, atipicamente in funzione buonista, fin sotto le coste libiche.
Un’operazione originariamente di solidarietà e buonismo che oggi, visto il numero esorbitante di arrivi, é diventata pero’ motivo di crisi sociale e di rivolta delle popolazioni locali, stanche di doversi fare carico dell’accoglienza e di ingrassare Cooperative, Curie e Misericordie.
Questo grave problema sociale, invece di venire affrontato dai governi europei con misure idonee soprattutto nei luoghi e nelle cause da cui prende avvio , viene favorito dalle legislazioni modificate pure ad arte.
All’inizio dello scorso mese di agosto, passata sotto silenzio dalla stampa “obbediente”, una circolare del ministero degli interni e dell’edilizia francese ha praticamente abolito la distinzione ancora esistente tra immigrazione regolare e immigrazione clandestina, con il risultato di permettere la regolarizzazione massiccia di tutti gli immigrati in situazione irregolare , aprendo ulteriormente le porte all’arrivo torrenziale di migliaia di nuovi migranti ai quali non si potrà più’ opporre il benché minimo ostacolo amministrativo o giuridico.
Per fortuna, un numero sempre crescente di cittadini sembra non più’ ignorare come l’invasione che subisce attualmente tutta l’Europa venga organizzata in massima arte dagli USA che sfruttano cosi’ un metodo oltremodo provvidenziale per sconvolgere l’identità peculiare del vecchio Continente , portare a termine l’opera intrapresa di dissoluzione degli Stati Nazione e della loro sovranità.
Pochi sanno infatti che , con sede a Ginevra, esiste una agenzia intergovernativa , l’International Organization for Immigration (IOM) , in massima parte finanziata dagli USA, che ha come uno dei suoi compiti principali quello di accelerare la migrazione delle popolazioni africane verso l vero esercvito’Europa
Il direttore generale di tale organizzazione si chiama William Lacy Swing, è un vecchio diplomatico di 82 anni che conosce perfettamente l’Africa dove ha esercitato diverse funzioni.
Ufficialmente, l’organizzazione che il signor Lacy Swing dirige dal 2008, ha come missione principale quella di organizzare l’accoglienza dei milioni di migranti che arrivano in Europa e per far questo dispone di un vero esercito composto da 8mila funzionari che organizzano, controllano e facilitano in loco l’opera di importatori ed esportatori.
Pare che il signor Lacy Swing , nonostante l’età avanzata che lo situerebbe bene fin d’ora in una bella casa di riposo, operi con tanto zelo e abbia suscitato tali lodi da parte dei suoi superiori da venire riconfermato alla guida dell’organizzazione ancora per altri 5 anni, fino al 2013, quando sfiorerà la bella età dei novant’anni.
Lo scorso 7 gennaio, riprendendo i termini di un’intervista che aveva concesso alla CNN, dichiarava su Face Book che “le migrazioni sono inevitabili , necessarie ed auspicabili”, e rifiutava poi ogni commento. Ora si da il caso che proprio questa immigrazione” inevitabile necessaria ed auspicabile ” stia prendendo connotati di vera apocalisse alle frontiere dell’Europa,mentre nel Medio Oriente e in tutta l’Africa , si accelera il processo di sostituzione delle popolazioni dei 5 paesi arabi , Iraq, egitto, Tunisia , Libia e Siria , i cui dirigenti non erano graditi agli USA .
La distruzione della Libia poi diventava particolarmente urgente e importante visto che la sua vicinanza alle coste italiane ne faceva un passaggio obbligato verso l’Italia e di conseguenza verso l’Europa delle popolazioni provenienti dall’Africa equatoriale
Con grande cinismo le oligarchie americane guardano con favore le operazioni di relativismo e di banalizzazione del tema migrazione che si stanno compiendo per opera degli imbelli governi europei,( il caso del ministero degli interni francese è di specie) prodromi del tramonto di ogni influenza del cattolicesimo in USA e dell’auspicata islamizzazione del vecchio continente.
Eugenio Preta