Accoglienza ed integrazione:la sfida permanente della ragione
Lo stato islamico puo’ ormai concedersi la ritirata da Iraq o da Siria perché possiede roccaforti in occidente che possono permettergli di attaccare dove e quando vuole , praticamente senza dover elaborare tattiche e senza dover dare precise direttive. Tutto avviene in automatico .
Cosi’ è avvenuto per il tunisino che é “passato” con il suo Tir sulla Promenade des Anglais a Nizza o il profugo afgano che ha ferito con l’accetta 4 passeggeri prima di essere abbattuto dalla polizia tedesca.
La sudditanza dell’occidente si é manifestata poi nelle dichiarazioni del ministro della Baviera che si è premurato di ammettere che la polizia non ha ritrovato prove inconfutabili della connessione dell’attentatore con la rete islamica, sottolineando cosi’ il difetto tutto occidentale : la presa di distanza, pusillanime e vigliacca, che paga il dovuto pegno ai guardiani del politicamente corretto.,
Accoglienza ed integrazione: la realtà è diventata oggi una sfida permanente alla ragione, un’ offesa ai numi tutelari del political correct, un invito inadeguato ai pregiudizi dei nostri politici, spaventati ora non dal terrorismo che abbiamo in casa , ma dalla crescita del populismo e dall’estrema destra.
Il nostro continente sembra bloccato ormai in una dimensione dove tutto è tollerato, tranne l’intolleranza. Se i migranti violentano giovani tedesche non possiamo neanche biasimarli perché secondo i nostri apostoli dei diritti dell’uomo, questi poveretti devono ancora imparare le nostre usanze ; se un profugo afgano entra in un treno e “scimitarra” quattro passeggeri prima di essere abbattuto dalla polizia, sicuramente sarà dipeso dal fatto che non siamo riusciti nella sua integrazione; se un tunisino pluri-criminale “arrota” la gente con un Tir, certamente sarà dipeso da una sua depressione pur comprensibile. E guai a dire il contrario, sareste preda degli attacchi dei guardiani della tolleranza.
Chi odia l’occidente utilizza ormai moderni cavalli di troia per infiltrarsi : diritti dell’uomo, tolleranza, multiculturalismo, rispetto dell’altro, accoglienza “tout court”. Hanno potuto verificare la mollezza dei controlli ed il lasciar andare degli occidentali ed ora esigono sempre di piu’. Si comincia con piccole richieste come la sostituzione dei menu’ dei centri di accoglienza o la possibilità di indossare il velo anche sul luogo di lavoro, poi chiederanno di pagare i danni del colonialismo e lo faranno dopo aver ottenuto il diritto di elettorato attivo e passivo anche per la funzione di capo dello Stato o Presidente della repubblica.
Il generale de Gaulle, una figura che andrebbe ristudiata per rispondere alle sfide del presente , relativamente alle migrazioni si era espresso con una frase profetica oggi, ma allora giudicata estremamente intollerante dai suoi contemporanei: “ Se una comunità non viene accettata- aveva dichiarato- dipende dal fatto che sicuramente non presenta potenzialità positive, altrimenti sarebbe accettata senza problemi; se poi si dovesse lamentare di essere vittima di razzismo, vorrà dire che essa stessa è portatrice di disordine. Se l’apporto di questa comunità fosse positivo, nessuno infatti avrebbe niente da ridire. Ma bisognerà che si adegui alle nostre regole se viene da noi, non che cerchi di imporre i suoi costumi.”