Oddio, la guerra!
Ci sono volute altre decine di morti, innocenti, per svegliare (ne siamo sicuri?) alcune coscienze molto bene assopite. Le coscienze, intendo, di tutti coloro che credevano di possedere il controllo del pianeta e poterne pianificare ogni cosa.
Purtroppo è successo che le armi dei terroristi hanno avuto come bersaglio dei civili inermi e indifesi che non c’entravano nulla con le pianificazioni anzidette. I terroristi avrebbero dovuto avere, come bersaglio, i pianificatori. Ma non con le armi, sia chiaro, bensì con le pernacchie. Perché uccidere non porta nulla di buono; invece una sonora pernacchia…
E sì, diciamocelo, senza ipocrisie una buona volta, che troppi di questi “statisti” stano dimostrando tutta la loro “minuscola” statura politica. Un proiettile difficilmente potrebbe colpirli: una pernacchia, no. Li coglierebbe in pieno e li sommergerebbe nel ridicolo che meritano.
Ricapitolando: la carneficina di Parigi ha prodotto tanto di quel bla bla che verrebbe voglia di emigrare, di cambiare sistema solare.
Si può essere così ottusi nel continuare a non volere vedere la realtà in faccia?
Si può continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto piuttosto che, a costo di farsi male, riconoscere gli abomini che il cosiddetto Occidente civile continua a commettere in giro per il Globo?
Perché gira e gira le cose stanno proprio così: i terroristi siamo NOI ad armarli. E li armiamo nel momento in cui li appoggiamo quando combattono contro la loro fazione avversa che a noi non piace.
Poi il vento gira: quelli che erano terroristi vanno al potere, gli portiamo un mare di soldi per comprare il petrolio (ch’è il motore di tutto il casino!) e quelli che sono stati scalzati diventano a loro volta terroristi perché rivogliono il potere (petrolio). Il gioco, perverso, non si ferma, si autoalimenta e continua a bruciare e a distribuire lutti.
Chi sperava (e spera) di saldare i conti con un bel raid aereo si limita unicamente a favorire i signori della guerra che producono armi sempre più devastanti.
Si alimenta la fiaba dell’Islam fondamentalista (il filosofo Giordano Bruno non è stato certo trattato secondo la convenzione di Ginevra, quando la chiesa cattolica accese il fiammifero alla catasta di legna che lo arse vivo) per cercare di coprire tutte le responsabilità di gente che, da Obama a Sarkozy, da Blair a Hollande, da Bush a Cameron, sembra agire unicamente nell’interesse delle lobby massonico-finanziarie che li tengono al potere per avere fidi esecutori di ordini.
Il risultato (esilarante) che è scaturito da questa scriteriata balla è un presunto scontro di civiltà e quindi di religione.
Con “loro” che sono i “brutti e cattivi”, proprio come nei film western, e noi quelli – per dirla alla greca – “kalòs kai agathòs”.
Avanti di questo passo continueremo a contare i morti con numeri a tre cifre e a rimpiangere l’antico ordine (ordine?) costruito sull’equilibrio del terrore, sottilmente teso tra USA e URSS, che ha garantito un surrogato di pace e prosperità all’umanità.
Ma, per fortuna, l’URSS è implosa nel suo stesso fallimento culturale e ideologico (che ha distribuito fame e morte a decine di milioni di esseri umani). Per sfortuna, l’altro contendente, gli USA, trovatosi da solo a fare il gendarme del mondo e investitosi del ruolo di strenuo difensore della “democrazia” (quale?) pretende tutto per sé il palcoscenico; finita l’era sovietica, gli USA, e con Obama più che mai, si sono rinchiusi nel recinto dei loro confini attuando una politica interna votata al super protezionismo proprio e una politica estera che sta destabilizzando il mondo in tutti i luoghi dove mettono le mani e le bombe.
All’Europa, madamigella imbelle e annichilita dal vuoto culturale che l’ha generata, resta da recitare il ruolo del fedele alleato degli USA. A prescindere. Anche a costo di prendersi qualche attentato terroristico in casa propria. O a massacrare la propria economia agroalimentare per un embargo folle alla Russia che, promosso dagli USA, sta svenando proprio e solo l’Europa.
Ecco allora il punto: in questo momento molto delicato, con la Germania messa sotto scacco per le note vicende della VW e della Deutsche Bank (quanto zampino USA c’è in tutto questo?) l’UE ha un unico imperativo categorico che è quello di fare sistema con la Russia di Putin; sì, proprio lui, l’ex rampollo del famigerato KGB. Ma prima deve mandare in vacanza (nello spazio!) i governi inglese e francese. Due nazioni che, giova ricordarlo, hanno sempre fatto la figura dei giganti, ma che in realtà, in combutta con gli USA, sono le vere responsabili di tante tragedie che hanno colpito l’umanità nel corso della sua storia.
Giovanni Cappello