Il porto di Trapani
Il porto venne chiamato dai Fenici “Darban” cioè formato ad angolo acuto e prese il nome poi di “Numachia” cioè porto adatto ai combattimenti navali. Durante la dominazione normanna nacque il cantiere navale costruito dai Cartaginesi dove oggi c’è Piazza Scarlatti.
Il porto di Trapani era apprezzato per la sua sicurezza, nel periodo 1750 fino al 1756 fu costruita la banchina Nord e il Molo Sanità poi nel 1784 forse una scogliera a protezione delle mura e delle fortificazioni delle città. Qualsiasi porto è un cordone ombelicale che unisce la città con il resto del mondo ed anche Trapani non fu di meno di meno, anzi divenne una città cosmopolita.
Il porto nel 1943, fu distrutto dall’incursione aerea e tutte le banchine furono poi ricostruite fino ai nostri giorni.
Il porto di Trapani , ha la forma di una sacca , è delimitata a nord dal Viale Regina Elena, si ammira, all’inizio della strada la Statua bronzea della Madonna di Trapani; al termine del Viale si giunge allo scalo marittimo “Molo della Sanità” ristrutturato e realizzato tra il 1885 e il 1905, utilizzato per i collegamenti con Pantelleria, le coste africane ed atre località del bacino Mediterraneo in senso lato ed oggi per l’attracco delle grandi navi da crociera. Proseguendo, di fronte alla dogana c’è l’area destinata agli aliscafi per le isole Egadi e yacht di grandi dimensioni, nell’ex molo die sommergibili, oggi sorge una caserma dei Vigili del Fuoco.
Proseguendo, si giunge ad alcuni cantieri navali e al bacino di carenaggio, anche, se oggi non sta vivendo uno dei momenti più floridi. Infine, vi sono le banchine (Isolella e Ronciglio). Lungo il Viale Regina Elena vi sono alcuni servizi riguardanti le attività marittime, quali la Capitaneria di Porto, la Stazione della vedetta piloti e la Guardia Costiera.