Ormai è invasione
Dove sta la verità? I media manipolatori, ma al servizio dell’informazione indipendente, sono capaci di mostrarci le immagini della Macedonia dove un treno diretto in Ungheria viene preso d’assalto da migliaia di siriani, o le immagini di migranti sfiniti che marciano per oltre 80 km per raggiungere la Serbia, suscitando il nostro buonismo e allargando l’area della nostra coscienza.
Esistono pero’, e le abbiamo viste tutti, le immagini di fiammanti e attrezzatissimi Zodiac, da cui sbarcano, nelle isole greche, a Kos, giovanotti vestiti e calzati con capi all’ultima moda, ultragriffati, che hanno più un’aria da gita turistica piuttosto che di miserabili richiedenti asilo.
E ancora, che dire delle immagini, quando ce le mostrano, dei migranti che si azzuffano tra di loro, che saccheggiano gli alberghi perché non li trovano abbastanza confortevoli e che protestano per l’aria condizionata o il cibo halal che non può essere distribuito specialmente in situazione di emergenza?
Ogni giorno assistiamo ad esempio agli sbarchi sulle isole del Dodecanneso di profughi che fuggono da una guerra che l’Europa non vuole riconoscere, ogni giorno migliaia di africani sbarcano dalle navi militai italiane che vanno a prenderli fin sotto la costa libica, per ragioni umanitarie, ci dicono, come per ragioni umanitarie, ci fanno credere, l’UE ha riempito il mediterraneo di battelli delle flotte più strane, pure quella lussemburghese che riversano il loro carico raccattato in mare nei porti siciliani. Cosa non si farebbe per il vile compenso…. Soltanto nel mese di luglio, centomila profughi sono sbarcati in Europa e diventeranno presto più di un milione, si calcola prima della fine dell’anno.
Questo flusso ininterrotto di gente che ormai si indica col nome di migranti ma che, in effetti, non sono che clandestini illegali finché non otterranno lo statuto di rifugiati a tutti gli effetti, è la sfida lanciata all’Europa ed ai suoi pavidi governanti che non riescono ad arginare le ondate di disperati. Si tratta di debolezza? di paura? di compassione? di calcolo studiato (l’Europa di Coudenhove-Kalergi)?
Poi possiamo raccontarci tutte le frottole che vogliamo e possiamo anche far finta di crederci acquietando le nostre coscienze, ma questa invasione non è un’invasione pacifica come dice Francesco o come ci si sforza di farci credere. La verità è che non possiamo, soprattutto nel bel mezzo di una crisi economica del continente europeo, senza precedenti, ormai accettare indiscriminatamente tutti questi poveracci senza tener conto delle conseguenze che subiremmo sulla nostra vita quotidiana.
Quante domande senza risposte, quanti problemi,.. e domani, quando saranno arrivati là dove desiderano andare, che cosa faranno questi profughi? Non parlano la nostra lingua, non pregano neppure lo stesso nostro Dio, non hanno la nostra cultura, né il modo di vivere che è nostro da secoli, non avranno lavoro e saranno costretti a fidarsi della nostra generosità, esasperando ancora di più i nostri problemi.
La maggior parte di loro si chiude poi nella religione, pretende di imporre le sue tradizioni, ci provoca con la Sharia… Quante sono a tutt’oggi le cellule dormienti, le colonne di maometto infiltrate?
Dobbiamo oggi porre fine al triste relativismo occidentale che non ci consente di reagire davanti ad un pericolo che tutti definiscono concreto di fronte al pericolo che questo Stato islamico rappresenta per l’occidente samaritano ma vigliacco. E’ arrivato il momento di mobilitare le nostre forze armate per combattere queste truppe invece di soccorrerle in mare o peggio armarle e consentire loro di continuare una guerra che ormai è guerra di civiltà, visto gli scempi, ultimo quello perpetrato a Palmira.
A questo punto l’Europa relativa deve scegliere di aiutare palesemente Assad e il suo esercito regolare, invece di consentire le efferatezze del califfo Al-Baghdadi, L’intervento militare non può basarsi soltanto sulle quattro bombe lanciate “all’ubbisca”, ma con la messa in campo degli eserciti europei, i caschi blu, con missione di proteggere le popolazioni siriane e irachene, ogni qual volta un villaggio o una grande città venissero riprese all‘IS.
Sul suolo europeo poi occorrerà isolare i migranti in campi di accoglienza temporanei per verificare chi effettivamente avrà diritto allo statuto di rifugiato, piuttosto che lasciarli scorrazzare senza controlli nello spazio Schengen che, nell’attesa dei riconoscimenti, dovrebbe essere sospeso perché dalla frontiera serba, ormai senza controlli in quanto territorio europeo, filtrano bus e tir carichi di migranti, in proporzione in misura molto più massiccia dei pur numerosi sbarchi dai battelli.
Alla faccia del relativismo dell’occidente e della Chiesa cattolica, queste misure potranno anche sembrare non propriamente “politicamente corretto”, come si usa ora, ma ne va della tutela dei nostri valori ed è uno degli ultimi rimedi che ci restano per salvare questa nostra civiltà occidentale.
Eugenio Preta
Link:
https://www.laltrasicilia.org/3483/sbarchi-in-sicilia-non-possiamo-permettere-la-sostituzione-genetica-di-noi-siciliani/
https://www.laltrasicilia.org/550/sicilia-terra-di-emigranti-e-di-immigranti/
https://www.laltrasicilia.org/2004/gli-sbarchi-continuano-e-noi-stiamo-a-guardare-2005/