IL NEMICO DEGLI AGRICOLTORI VITTORIESI? IL LORO SINDACO
Bruxelles, 22 giugno 2005
Se non ci fossero di mezzo tante decine di migliaia di lavoratori; se non ci fossero di mezzo le lacrime, il sangue e il sudore di costoro;
se non ci fosse di mezzo il rischio di farcisi sopra una grassa risata che umilierebbe i potenti (e se la meriterebbero tutta), ma offenderebbe gli indifesi agricoltori (che non se la meritano affatto, verrebbe proprio da prendere in prestito le proverbiali parole di Totò (De Curtis, ovviamente, quello che faceva ridere, e non quello… ridicolo presidenziale) e dire:“Ma fateci il piacere…!!”
Quello di andarvene tutti a casa, naturalmente.
Con chi ce l’abbiamo? Con il signor sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, e i suoi accoliti di giunta.
Ecco i fatti.
L’agricoltura è di nuovo in crisi: i mercati sono impenetrabili perché i pescecani che li gestiscono non intendono mollare sui prezzi. I prodotti provenienti dall’estero, coltivati chissà come, sono più economici e allettano maggiormente i consumatori tartassati da un euro “ira-di-dio”.
Ecco l’antefatto.
Già lo scorso autunno il sindaco Aiello, complice una fisiologica stasi di produzione e, quindi, di commercio, aveva impugnato l’arma della protesta. Aria di elezioni: il prossimo anno si voterà per rinnovare Roma e Palermo e lui sarà in corsa per una delle due destinazioni. Ergo: avviare la campagna elettorale posto che il grosso dell’elettorato vittoriese vive di agricoltura.
Ecco l’artefatto.
Con lettera (Prot. n 153/Gab. – Vittoria, lì 26-1-05) il sindaco Aiello scriveva a L’Altra Sicilia: “In merito all’invito, relativo alla Festa dell’Autonomia, nel 59mo anniversario della conquista della Autonomia speciale della Sicilia, questa Amministrazione è ben lieta di dare la propria adesione all’iniziativa in programma dal 13 al 15 maggio a Mazara del Vallo”.
Poi, silenzio. Eclissato. Sparito.
A Mazara del Vallo è stato avviato il riscatto dell’Isola, nella quale si trova anche Vittoria, ma questo a lui sembra non essere interessato.
Un fatto GRAVISSIMO, tanto più che Mazara e Vittoria sono due città che hanno in comune il tessuto produttivo (e non è poco): serre, pesca e vino. Forse il sindaco ha preferito restare a presidiare il suo pascolo elettorale infischiandosene delle eventuali utili ricadute sulla sua città?
Ecco il misfatto.
Con un comunicato stampa (Messa per l’agricoltura) del 10 giugno scorso, il Comune fa sapere che “Una Santa Messa per l’agricoltura sarà celebrata domenica 12 giugno alle ore 19.30 presso la Chiesa del Santissimo Rosario in via F.lli Briganti angolo via Vicenza. La celebrazione Eucaristica sarà officiata da don Giovanni Nobile alla presenza del Sindaco Francesco Aiello, dell’Assessore all’agricoltura, Giovanni Formica e della Giunta municipale”.
Si sperava forse nei miracoli?
Non del tutto, almeno leggendo un altro comunicato (L’Assessore Formica: “Basta con la propaganda, all’agricoltura servono fatti!”) della stessa data: “In merito della venuta del Ministro Alemanno ospite alla villa Orchidea delle Casa delle Libertà, l’Assessore all’agricoltura Giovanni Formica dichiara: “E’ scandaloso come un ministro della Repubblica si presti all’uso propagandistico di un decreto che viene sbandierato in tutta Italia in forma demagogica, come se fosse il toccasana per l’agricoltura, quando è invece un provvedimento disarticolato, che fa acqua da tutte le parti e che non risponde alle istanze presentate dai produttori agricoli insieme alle organizzazioni di categoria. Istanze quali: l’esposizione del doppio prezzo, le passività aziendali, il riallineamento previdenziale alla media europea, la rateizzazione che non solo non cancella le ipoteche ma porta addirittura all’arrivo di pignoramenti.
Alla luce di tutto ciò, ci chiediamo con quali facce si presentano al territorio. E infatti – prosegue l’Assessore Formica – all’incontro della Villa Orchidea erano presenti più dipendenti ospedalieri e uomini di partito, chiamati all’ordine dai loro capi, che produttori agricoli.
E’ ora di finirla con le parole!
Tutto rimane immutato e si continua a far finta di niente: niente controlli doganali alle frontiere, dove continuano a passare merci senza le necessarie ispezioni fitosanitarie, niente garanzie per i consumatori sull’origine delle merci che provengono dall’estero e determinano quindi una concorrenza sleale verso i nostri produttori.
Non possiamo che auspicare – conclude l’assessore Formica – che ci sia una riconsiderazione seria del problema, che si smettano le passerelle propagandistiche, perché mentre loro parlano e sfilano in passerella l’agricoltura muore”. Fatto il paio col precedente si oltrepassa il ridicolo; anche perché le passerelle propagandistiche, per primo, le ha sempre cavalcate proprio Aiello.
Comunque sia, la realtà è questa. Non ci resta che chiedere, al sindaco Aiello, perché mai ha voluto snobbare un appuntamento epocale come quello di Mazara del Vallo dopo averne dato l’entusiastica adesione. Se davvero crede di potere portare avanti fittizziamente simili battaglie che somigliano tanto a quelle di Don Chisciotte. Se non ritiene più opportuno, magari lontano da microfoni e riflettori, riunirsi a riflettere con chi condivide i problemi della sua gente.
Con la sua assenza ha perso una buona occasione per sé e per la sua città. Che ora si agiti contro i mulini a vento è solo lo squallido tentativo di apparire interessato alla cosa per il solo scopo di raccattare qualche voto in più alla sua causa personale.
I Vittoriesi, che non sono meno Siciliani degli altri, sappiano che vigileremo costantemente per evitare che vengano ingannati da chi fa finta di proteggerli.
L’Altra Sicilia –
al servizio della Sicilia e dei Siciliani