Il governo regionale siciliano apre una sede a Bruxelles per mettere in vetrina
Ci risiamo e ci saremo sempre in quelle posizioni. Proni, genuflessi, incapaci di essere noi stessi, di rappresentare la grandezza che siamo stati, il vigore che portiamo dentro. No, la vocazione alla sudditanza della nostra miserabile classe politica ha perso per strada la dignità e la decenza. Meglio mettersi sulla scia di qualcuno più bravo, fargli da ruota di scorta e brillare di luce riflessa. È questo quello che pensano i nostri deputati ed è la solitudine di tutto il popolo siciliano il risultato finale di tanta pavidità.
Una sudditanza antica che, vedi Termini Imerese, rischia di fare scoppiare la pace sociale, ma il Nord, il mitico (per i nostri miserabili uomini politici) Nord rimane il faro, la chimera.
E così si devono tessere le lodi del governatore della Lombardia, Formigoni, per il lavoro che sta svolgendo per la sua gente; e noi ? Chi lodare, se non, piuttosto, maledire noi stessi che abbiamo votato certa gente e questa stessa gente che ha avuto la presunzione di candidarsi ?
E questa gente, sia detto, non si è accontentata di imporre il proprio “metodo” solo nell’Isola! No, ha avuto anche la faccia tosta di esportarlo.
Già, a Bruxelles, nel cuore dell’Unione europea per fare vedere quanto sono bravi ed efficienti (la marea di miliardi delle vecchie lire mai spese che l’Ue tra poco ci bloccherà e quelle restituite perché non si è stati capaci di spendere). Ma in compenso la fulgida mente del governatoricchio Cuffaro fa traslocare 18 funzionari (uno per ogni partito della “pagnotta” assessoriale, ovvio) a Bruxelles per fare bella mostra dell’efficienza mai esistita a Palazzo Reale. D’accordo, ingoiamo anche questa amara pillola, ma, per favore, abbiate almeno la buona creanza di evitare che qualche “signora” di professione ministro della repubblica vomiti parole del tipo: “Come si può affidare responsabilità a fruttivendoli, muratori e a quant’altro…”. Dal che, i siciliani residenti all’estero, nell’immaginario di questa cafonissima “signora”, sono destinati a restare ciò che, con tutta probabilità, sono (o sono stati) anche i suoi familiari al paesello.
Vero è che né la cretinaggine né la villanaggine non sono mai state messe fuori legge (altrimenti sai quanti reati…), ma profferire surrogati di pensieri così orribilmente offensivi (più per chi li fa che per chi dovrebbe essere il destinatario), per di più in una celebrazione ufficiale ed in presenza di una nutrita schiera formata dalla consorteria dei ruffiani mantenuti dal popolo che lavora, dovrebbe spingere il governatoricchio Cuffaro a ripensamenti sicuramente molto al di sopra delle sue (molto limitate) possibilità.
Ebbene, questo significa che la Sicilia, stante questa classe politica, è destinata a restare una colonia, un nulla, una puttana da offrire all’offerente di turno (non necessariamente il migliore!!). Spenderà un’altra valanga inutile di soldi per mantenere le “vacanze” belghe a 18 parassiti accompagnate dalle rispettive signore e dall’immancabile codazzo di tirapiedi; ma, per favore, non parliano di siciliani all’estero: fanno puzza di merluzzi o di calce. CHE SCHIFO!!
L’Altra Sicilia, come sempre vigile sulle malefatte dei “politici”, si erge di nuovo a denunciare lo sperpero di denaro e l’offesa recata a quei siciliani che, lontani dalla loro Terra, operano e sudano anche per la dignità della Sicilia. Quella dignità che, lo ripetiamo, i nostri “politici” non hanno né intendono cercare di avere. Non ci resta che chiamare a raccolta tutti gli “esuli” e tutti gli amministratori siciliani sensibili ai problemi della loro gente (quella che vive nella loro municipalità e quella che c’è rimasta legata col cuore) per gridare insieme la nostra rabbia e ricacciare indietro le gratuite offese di gente così meschina.
LA SICILIA HA BISOGNO DI RINASCERE, NON DI CAFONI AUTOPROCLAMATISI CLASSE DIRIGENTE.
L’Altra Sicilia
Bruxelles, 10/10/02