Prodotti petroliferi: L’Altra Sicilia invita il Governo Siciliano a farsi promot
Bruxelles, 13 Ottobre 2004
L’Altra Sicilia, associazione di diritto internazionale di Siciliani residenti all’estero, denuncia il fatto che, come durante gli shock petroliferi del 1973 e del 1979, la Sicilia è l’unico paese al mondo produttore di prodotti petroliferi e di suoi derivati che, non solo non beneficia minimamente degli aumenti generalizzati di prezzi nel settore, ma ne sopporta i costi come un qualunque paese importatore di materie prime.
L’autosufficienza energetica, pertanto, resta solo un fatto virtuale, una volta intascate dalla Regione le misere royalties per i prodotti petroliferi (e grazie all’Autonomia speciale, altrimenti non ci toccherebbero neanche quelle). Tanto è vero ciò che nelle statistiche ufficiali si depura dalle partite petrolifere il saldo netto da import export per accrescere il disavanzo commerciale della Sicilia; perché è vero, quel petrolio non è nostro, nostro è solo l’inquinamento che ne deriva, l’aria irrespirabile, il dramma delle malformazioni…
L’Altra Sicilia invita il Governo Siciliano a farsi promotore di una seria campagna per la defiscalizzazione (anche parziale, sarebbe già qualcosa) dei prodotti petroliferi in Sicilia e studi il modo di rendere ai cittadini siciliani (soprattutto a quelli delle zone più interessate) una parte significativa dei proventi petroliferi come fanno gli altri paesi produttori di petrolio e “come se” essa fosse uno stato a sé. Chiediamo questo e in cambio rinunciamo ad alcuni trasferimenti dal Governo centrale che servono solo ad alimentare clientele e sottosviluppo.
Dove sono quei politici (?) che, anni fa, solidarizzavano con l’eroica ma male indirizzata protesta degli autotrasportatori ?
Allora tutti i Siciliani sopportarono il disagio, sperando in cuor loro che qualcuno a Roma avrebbe capito, ma se il disagio colpisce solo i Siciliani nel Continente non se ne accorge nessuno.
Ci vorrebbe ben altro: una mobilitazione continua e a singhiozzo di tutte le categorie produttive isolane.
Siamo anche consapevoli che, se i risultati della ricerca nei prossimi anni daranno i frutti sperati, il clima di generale e crescente scarsità di idrocarburi scatenerà sulla Sicilia appetiti interni ed internazionali che potrebbero procurarci non pochi problemi (la vicenda irachena è in tal senso assai istruttiva); ma siamo convinti altresì che se i Siciliani saranno convinti sostenitori dei loro diritti non sarà facile derubarli ancora una volta, specie se organizzati in un democratica Regione-Stato, gelosa delle sue prerogative.
Più saremo compatti e più facilmente difenderemo i nostri interessi vitali. Nel frattempo potremo evitare i contraccolpi di uno shock petrolifero che davvero la nostra economia, in piena deindustrializzazione e stagnazione, non sarebbe in grado di sopportare.
L’Altra Sicilia – al servizio della Sicilia e dei Siciliani