Al Sig. Emiddio Bulla, direttore respnsabile de L’ECO – Svizzera

Bruxelles, 06 Ottobre 2004

Caro Direttore,

non è certo la voglia di scoop – che Lei ritiene di ritrovare forte nelle mie pagine -che mi ha spinto a scrivere l’articolo ora in discussione, ma l’orgoglio di rendere giustizia alla mia Sicilia e ai suoi abitanti “al di qua e al di là del faro”.


La mia informazione andava vagliata proprio per non ripetere l’insulsa abitudine dei professionisti dell’informazione (e su questo, le do’ ragione) ma La prego, lasciamo fuori deontologia e morale.

Quando si parla di Sicilia, è tanto frequente l’uso che si fa del termine mafia e, dico io, anche di antimafia e delle sue fortune che, d’impeto, così come apprendevo, ho cercato di comunicare il mio sdegno e la mia frustrazione.

Che poi Ba … eccetera sia stato un momento importante per i Siciliani in Svizzera non può che farmi piacere, non può certo piacermi il peggiorativo che Lei usa per definire il mio articolo che, spero adesso comprenda, ha avuto il torto di essere scritto sotto l’impeto dell’offesa che ritenevo di subire.

Naturalmente faccio ammenda e porgo le mie scuse alle autorità elvetiche che si sono viste accusare di qualcosa che non avevano neanche eventualizzato…

Sono sicuro e di questo, La prego, di voler essere latore del nostro messaggio di scuse alle autorità svizzere.

Con la Sicilia sempre nel cuore e nella mente La saluto.

Francesco Paolo Catania

-Direttore responsabile del bimestrale “L’ISOLA”, edito in Belgio;

-Consigliere COMITES (Bruxelles-Brabante-Fiandre) “L’ISOLA – L’ALTRA SICILIA”