Sul disagio dei senza casa a Catania
Bruxelles, 2/12/2004
L’Altra Sicilia, associazione di Siciliani all’estero ed in Sicilia, pur non approvando le occupazioni illegali di alloggi popolari che si sono registrate in questi giorni a Catania, pur dettate dalla disperazione, esprime tutta la propria solidarietà rispetto a quella disperazione, a quel disagio, sia con chi ha la forza di alzare la voce, sia con chi finisce per rassegnarsi.
Pensiamo per un attimo che cosa significa avere una famiglia da mantenere e non potersi permettere un “buco” in affitto in un mercato immobiliare impazzito.
Il sindaco dice di temere strumentalizzazioni politiche; cosa dovrebbe fare allora l’opinione pubblica di fronte allo spreco di risorse rappresentato da case chiuse per anni ed anni, per incapacità di scorrere le graduatorie? Mettere tutto sotto silenzio?
Questo sì che sarebbe per il sindaco assenza di strumentalizzazioni politiche!
Ma lo sa il sindaco cosa pensa un cittadino siciliano che non aveva mai sentito parlare del problema? Pensa che queste azioni sono sì illegali, nel senso che possono pregiudicare gli interessi di persone che hanno più diritto a quegli immobili anche se più miti di carattere, ma pensa anche che, se non fosse stato per l’occupazione abusiva, nessuno si sarebbe mai ricordato del problema…
Certo non è tutta colpa di Scapagnini. Il problema risale quanto meno a Bianco (che, come noto, ci vuole “riprovare”) o ad altri sindaci che pensano che i concittadini poveri siano quasi di serie B, incapaci di esprimere un voto veramente libero da ogni condizionamento.
Nel frattempo L’Altra Sicilia si augura che almeno il rilievo dato al problema dai mezzi di informazione faccia correre ai ripari i nostri politicanti distratti, ma si augura soprattutto che la politica sociale (quella vera, non quella dell’assistenzialismo a pioggia) diventi strutturalmente una priorità in una Sicilia che, per il crescente disagio, rischia di trasformarsi in una vera polveriera.
L’Altra Sicilia – al srvizio della Sicilia e dei Siciliani