Perché sono ‘orgoglioso’ di vivere in un’Italia che sta affondando”
Un po’ di ironia non guasta mai; specie se, come quella che mette Ignazio Coppola in questo articolo, provoca sagge riflessioni:
Sono orgoglioso di essere italiano e cittadino di un Paese dove per disputare la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina le forze dell’ordine, in uno stadio divenuto ostaggio dei teppisti, sono state costrette a “trattare” con un certo “Genny ‘a carogna”, noto figlio di un capo camorrista.
Sono orgoglioso di essere italiano in un Paese dove negli stadi è ormai in uso fischiare l’inno di Mameli scandalizzando gli ipocriti e i benpensanti che non si chiedono perché questo avviene.
Ci sarà alla fine un motivo perché negli stadi – e non solo in quello di Roma – decine di migliaia di spettatori come tanti altri italiani, fischiandolo, non si riconoscano più in questo inno di ispirazione massonica?
Tali, infatti, sono le origini di questi inno e quelle del suo autore Goffredo Mameli, perché non si riconoscono più in questa Italia, glorificata dal suo inno nazionale, corrotta e alla deriva e alla mercé di politicanti senza scrupoli.
Non viene il dubbio, a questi signori perbenisti e tradizionalisti, che si scandalizzano tanto, che il motivo di questa crisi di rigetto sia dovuta al fatto che gli italiani non ne possono più e scaricano la loro rabbia su tutto e su tutti compreso lo stesso inno nazionale ?
Sono orgoglioso di essere italiano per il fatto che, come è avvenuto allo stadio Olimpico in occasione della finale di Coppa Italia, le trattative tra Stato, mafia e camorra sono state, come c’è stato dato da vedere e sapere dalle inchieste della magistratura, ormai elette a sistema. Trattative contro cui si sono schierati e per cui sono morti tanti onesti servitori dello Stato. Per tutti il giudice Paolo Borsellino, fermo oppositore di ogni tipo di trattativa e per cui ha sacrificato la sua vita.
Sono orgoglioso di essere italiano e cittadino di un Paese dove bisogna a qualsiasi “costo” acquistare, non si sa perché – mentre il Paese è ridotto sul lastrico e centinaia di imprenditori si suicidano e gli italiani non sanno come sopravvivere – i cacciabombardieri F-135 della Lockheed Martin, non per difendere il Paese dalla miseria, ma da ipotetici nemici che non esistono. Per scoprire, alla fine, che questi F-35 l’Italia li acquista solo per far guadagnare soldi a palate ai mercanti d’armi americani.
Sono orgoglioso di essere italiano in un Paese dove il Presidente del Consiglio viene ormai eletto da tempo, calpestando la democrazia, non più dal popolo che non ha più voce in capitolo – e vedi al proposito anche le leggi elettorali Porcellum o Italicum che siano – ma per ‘decreto’ del Presidente della Repubblica.
Sono orgoglioso di essere italiano e di vivere in un Paese dove, condizionando il Parlamento, comandano esclusivamente le lobby dei petrolieri, dei biscazzieri e dei banchieri. Un Paese biscazziere che si regge, (tra casinò, bingo, macchinette mangiasoldi, gioco del lotto, super Enalotto, 10 al lotto, ippica, totocalcio, calcio scommesse, gratta e vinci, infoline, video poker,) sul gioco d’azzardo con un incasso annuo per lo Stato di circa 70 miliardi di euro e la creazione – e questo è quello che è più drammatico ed ignobile – di più di 2 milioni di ludopatici e con la conseguente rovina di migliaia e migliaia di famiglie.
A questo si è ridotto lo Stato italiano, con buona pace dell’etica e della morale che dovrebbero essere alla base di uno stato progredito, democratico e moderno.
Sono orgoglioso di essere italiano e di vivere in un Paese dove molti politici si definiscono vittime e martiri della magistratura come Silvio Berlusconi Luigi Lusi, Francesco Belsito, Marcello Dell’Utri, Cesare Previti, Giuseppe Scopelliti, Roberto Formigoni e compagnia cantando che, a loro dire, hanno speso la loro esistenza sacrificandosi, per il bene comune e l’interesse del Paese e, per tutto ringraziamento, sono stati , sempre a loro dire, infamati e ingiuriati dai magistrati con sentenze “mostruose”.
Avendo coscienza di tutto questo è anche di altro, come non si può non essere orgogliosi di essere italiani e cittadini di questo Paese e speranzosi che, a risolvere i problemi degli italiani, che oggi non possono nemmeno arrivare alla fine del mese, saranno alla fine gli 80 euro mensili promessi in busta paga. Un giusto riconoscimento al nostro orgoglio di essere italiani e cittadini di questo Paese. Altro che elemosina come sostengono i gufi, facili detrattori del “rottamatore” per vocazione e nostro “emerito” presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Ignazio Coppola