Ciclismo: il siciliano Vincenzo Nibali vince il Giro d’Italia
Vincenzo Nibali, il ragazzo venuto dalla Sicilia, ha vinto il Giro d’Italia. La tappa conclusiva, a Brescia, ha decretato il trionfo dello “Squalo dello Stretto” primo siciliano a vincere la corsa rosa.
Un successo tra lacrime di commozione che, al momento d’indossare la maglia simbolo del primato e nel corso delle interviste di rito, hanno rigato il volto del giovane corridore dell’Astana consegnandoci un atleta di grande sentimenti ed umanità e degno figlio della generosa terra di Sicilia.
Nibali, dopo la vittoria ad inizio di stagione della Tirreno-Adriatico, ci ha regalato ancor più questa immensa gioia della conquista della maglia rosa, ridando alla gente, accorsa sempre più numerosa sulle strade del Giro, d’Italia l’entusiasmo per uno sport come il ciclismo, troppo spesso bistrattato ed adombrato da sospetti e di casi di doping che in alcuni frangenti ne hanno inficiato la credibilità.
Il podio conclusivo del Giro composto dall’italiano Vincenzo Nibali, dal colombiano Rigoberto Uran rimasto ragazzo orfano del padre ucciso nel suo Paese dai narcotrafficanti e dall’australiano Evans, si può definire, a buon diritto, l’espressione di un ciclismo giovane che vuole rinnovarsi e che vuole scrollarsi di dosso sospetti e maldicenze. Per tornare ad un ciclismo eroico e pulito dei vecchi tempi: uno sport che ci ha regalato tante leggendarie imprese dei campioni del passato.
Oggi Vincenzo Nibali, per il suo modo di interpretare questo sport, cui ha dato sin da bambino, con impegno e dedizione, tutto se stesso, rappresenta, appunto, per il modo straordinario in cui ha vinto questo Giro d’Italia, il ritorno al passato di un ciclismo eroico e leggendario .
Questa sua passione per la bicicletta manifestata sin da bambino – i familiari raccontano che aveva appena due anni – testimoniano e raccontano la passione sportiva di una vita. Ecco le interviste televisive, con l’inconfondibile cadenza siciliana, di mamma Giovanna e papà Salvatore accorsi a Brescia assieme alla moglie Rachele; ecco gli altri familiari che esultavano nella casa di Messina, in via del Pozzo, a festeggiare il loro Vincenzino.
La vittoria di Nibali rappresenta, per quanto detto e per usare un termine letterario, una sorta di “rinascimento” del nostro ciclismo ed anche la consacrazione e l’ufficializzazione, con le imprese degli altri corridori isolani Visconti, Caruso, Puccio e Tiralongo della indiscussa e qualificata presenza nel panorama ciclistico di una bella realtà come appunto quella del ciclismo siciliano.
Ignazio Coppola
26 Maggio 2013