La casta dei funzionari UE
“Chi accoglie un beneficio con animo grato paga la prima rata del suo debito”, sosteneva il filosofo Seneca.
Ma i tempi dei romani sono lontani. E di benefici, ai giorni nostri, i funzionari europei ne accolgono ad libitum, con animo grato e senza metter mano al portafogli.
Perché a pagare le rate del loro debito siamo noi contribuenti.
Le istituzioni europee sono l’eldorado per i burocrati, il cui unico compito impervio è quello di superare il duro concorso.
Varcata la soglia della Commissione Ue (ma per gli altri palazzi del potere la solfa non cambia), ecco che inizia il declivio.
Basti pensare che un neoassunto viene inquadrato subito con un grado AD5 e riceve la bellezza di 4.300 euro al mese.
Insomma, chi ben comincia è a metà dell’opera. E chi scala la vetta e raggiunge il grado 16, cioè quello di direttore generale, arriva a guadagnare fino a 18mila euro al mese. Ma non finisce qui. Perché a questi va aggiunta una corposa sfilza di benefici e indennità.