Riunioni bilaterali e danni collaterali

Abbiamo ricevuto un comunicato stampa, firmato da un certo Dipasquale che riportava l’accordo raggiunto da questo signore a nome del suo gruppo “NES” (?) con Massimo Costa – il professore di economia, già nostro candidato come sindaco di Palermo nel 2007, e che oggi si e’ reso protagonista con il suo manifesto che abbiamo controfirmato immediatamente come L’ALTRA SICILIA – nel corso di una riunione cui avrebbero partecipato il sig Verdi e il sig. Calderone, tutti del “Movimento per la gente – Sicilia e Territorio”.

Ne siamo felici e ci congratuliamo con questi titolati autonomisti. Per la cronaca, abbiamo chiesto numi al nostro segretario regionale, Michele Santoro chiedendogli chi fossero questi nuovi carneadi dell’autonomia e la risposta ci ha lasciato, usando le parole di Michele, “tanticchia perplessi”.

Queste riunioni principalmente bilaterali, mostrano chiaramente un rincorrersi di aspiranti politicanti, come si fece un tempo con Berlusconi, poi con Lombardo, oggi con Beppe Grillo, verso il nuovo che avanza.

All’appello del Prof. Costa, a cui hanno già aderito, guarda caso, gli autonomisti del MPA, sentiamo che si è unito anche il movimento del re dei centri commerciali Zamparini, con Di pasquale, appunto, Verdi e Calderone, un movimento per la gente, a questo punto non tanto nuovo, ci pare di capire, ma, costituito da riciclati d’ogni partito, compreso il pdl, nelle cui fila ha militato il sig. Di pasquale.

Ora L’ALTRA SICILIA, forse immodestamente, ma il discorso dell’Autonomia e del ricambio necessario della classe non solo politica ma soprattutto civile e sociale, ma soprattutto siciliana, lo porta avanti ormai da tanti anni. Ci siamo subito schierati con Massimo Costa ritenendo sacrosante le sue rivendicazioni, siamo rimasti in attesa, com’è nostra consuetudine, aspettando un cenno soprattutto da Costa, che ci conosce molto bene,… niente, nessuna notizia che ci riguardi, ma al contrario gli incontri bilaterali con il nuovo che avanza (ritorna?).

Altro che cambiamento, abbiamo l’impressione che si stia organizzando una ricerca di candidati e che si stia ricominciando, in nome dello statuto, ma alla fine per ingannare per l’ennesima volta i siciliani.

Da buon affarista, certamente Zamparini ha subodorato il cambiamento in atto, ed anche lui ha incontrato il prof. Costa con il suo movimento, dichiarandosi d’accordo per costruire questo nuovo soggetto politico.

La Sicilia, purtroppo lo diciamo con tutto l’amore per la terra e la delusione per la sua fauna, è un’isola di trasformisti, di gente che, capito in che direzione soffia il vento, si è camuffata alla meno peggio per conservare potere e privilegi.
Così sembra delinearsi un panorama pre-elettorale cui concorrono tutte le bande che hanno imperversato in Sicilia ed in Italia sin dalla concessione dello Statuto.

Hanno spremuto le risorse dell’Isola, inquinato i territori con la scusa dell’occupazione, Priolo, Melilli, Augusta e la falce dell’inquinamento che semina brutte malattie, hanno ridotto in miseria l’Isola con i loro continui furti a danno della collettività, la continua diaspora dei giovani verso il Nord ne è la prova lampante, hanno reso schiavi i siciliani togliendo loro la dignità col voto di scambio, il precariato conseguente, il clientelismo e la mafia divenuta politica.

L’Isola, oggi, è prossima al fallimento, non ce lo dimentichiamo, nonostante la veemente risposta che abbiamo dato a Feltri, Belpietro o Zaia (ex Saia, frequentissimo cognome della Sicilia messinese).

Pensiamo davvero che questo nuovo che avanza, così come si annuncia, possa salvare l’Arcipelago siciliano?

La Regione è fallita (le dimissioni di Lombardo ne sono la conferma, non c’é più’ niente da fare) gli enti locali non hanno i soldi per pagare gli stipendi ai clienti da loro assunti in cambio del voto.
I comuni sono in fallimento, costretti a tagliare i servizi sociali e seminando ulteriore povertà tra le famiglie, non hanno in cassa gli euro necessari all’amministrazione della vita sociale, la Regione non può più supportare politiche in favore dei trasporti, dell’agricoltura, dell’edilizia, della pesca, del turismo, misure contro la disoccupazione giovanile ad oltre il 60%, il precariato, i cassaintegrati, i licenziati, i pensionati costretti persino ad aprire un conto in banca per riscuotere le miserie e pagare in più la commissioni alle banche. Sono aumentati a dismisura i fermi amministrativi ed i pignoramenti, prolificano anche i monti di pegni che credevamo scomparsi.
Chi sono i responsabili di ciò? Non vorremmo fossero gli stessi che troveremo domani nella lista del nuovo che avanza, una lista che oggi si sta organizzando con le famose riunioni bilaterali? E’ questo il nuovo? E’ di questa gente che abbiamo bisogno?

L’ALTRA SICILIA è più radicale. Rifiutiamo assolutamente le offerte che ci vengono dai partiti che già si sono distinti nella loro famelica voracità e soprattutto quelle che ci vengono dai trasformisti di sempre, rinati in nuove sigle e con nuovi pigmalioni, ma pronti a cambiare casacca al cambiare del vento ( lo scirocco è difficile da scrollarsi di dosso) e crediamo fermamente invece in quelli che in silenzio stanno combattendo la loro battaglia sul territorio e per la gente senza miraggi economici né illusioni politiche e che in nome di una fede e di un orgoglio identitario vorrebbero che l’amministrazione del bene comune fosse delegato finalmente a gente seria e sinceramente siciliana che intraprenda l’avventura politica come un servizio da rendere ai siciliani al di là di prebende e mere ambizioni personali.

Per questo crediamo che sia giunto il momento di sederci anche noi ad un tavolo per chiarire certi punti. In un incontro bilaterale, ovviamente.

Eugenio Preta

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