Dopo l’allargamento dell’Europa Malta nuovo punto strategico del Mediterraneo
Bruxelles, 21 Giugno 2004
E’ vero: l’allargamento dell’Unione europea cambia la geografia economica del Mediterraneo.
Da oggi qualsiasi vettore aereo comunitario può collegarsi con Malta senza il vincolo della reciprocità delle tratte.
Inoltre, permanendo comunque Malta uno stato sovrano, il suo governo può negoziare autonomamente con i Paesi terzi qualsiasi collegamento aereo, sfruttando una posizione strategica che, fino ad ieri, pensavamo appartenesse esclusivamente alla Sicilia: era solo un’illusione, oggi smentita dai fatti.
Ancora una volta è stata sprecata una grande opportunità: costruire quell’aeroporto hub che i maltesi, fin dal primo giorno d’ingresso nella Ue, venute meno le cause ostative, comunicano avere già pronto. Non resta che prenderne atto: la Sicilia ha perso tempo e Malta ha vinto la partita!
Dubito comunque che questo possa servire ad impedire ulteriori perdite di tempo, così come sono altrettanto certo che alla Regione si minimizzerà sull’evento e, nel Piano dei trasporti, si continuerà ad ipotizzare la realizzazione di “un mega aeroporto hub nella piana di Catania, destinato ad intercettare i voli intercontinentali” come se, particolare di scarsa importanza:
a) la Regione potesse trattare direttamente con i Governi di tutto il mondo, senza dover passare da Roma, per istituire nuovi collegamenti aerei intercontinentali;
b) nel Governo nazionale, in pieno caos Alitalia, non vi fossero già tensioni a sufficienza conseguenti all’indebolimento dell’hub di Fiumicino per effetto dell’apertura dell’hub di Malpensa;
c) Malta, oggi a pieno titolo nella Ue, fosse disposta ad accettare, senza reagire, il finanziamento comunitario di un aeroporto hub, collocato a meno di 100 miglia e capace di danneggiare significativamente la sua economia.
Il sistema degli aeroporti in Sicilia non può, e non deve, essere il libro dei sogni, più o meno elettorali, dei politici: deve rispecchiare quella realtà dove sono chiaramente individuate le due aree di fatto emarginate dalla mancanza di un aeroporto: la provincia di Agrigento e la fascia tirrenica della Provincia di Messina. Su queste aree non sono state previste le uniche infrastrutture capaci di ridurre in maniera significativa i tempi di accesso: linee ferroviarie ad alta velocità ed aeroporti, tutto il resto può cambiare poco, o niente.
La prossima scadenza che si aspetta è fissata al 2010, anno di apertura dell’area di libero scambio del Mediterraneo. In quest’area esistono spiagge, siti archeologici ed alberghi a prezzi più che concorrenziali, tutti raggiungibili da Francoforte o da Parigi in meno di quattro ore di volo quando, per raggiungere Taormina, ne occorrono più di cinque. Dovremo attendere quell’anno per capire di avere perso anche la risorsa turismo?
Ing. Giuseppe Petracca