Movimenti sbolliti e volute omonimie
Come tutte le cose siciliane si comincia pure benino ma poi si finisce in una grossa bolla di sapone.
E’ il caso dei movimenti dei forconi, la scintilla che pero’ non ha fatto la fiamma, la montagna che ha partorito solo un topolino.
L’ALTRA SICILIA aveva sicuramente storto il naso. Non ci convincevano i presunti leaders, bravi a mobilitare la gente che cercava forse proprio di essere mobilitata, in anticipo sulla voglia di ribellarsi e farsi rispettare, ma poi perduti dietro la voglia di apparire, affogati nella loro stessa ambizione, troppo impegnati a smarcarsi da cappe partitiche che, d’altro canto, andavano ricercando.
Avevano cominciato sbandierando ideali e “volontà” autonomista, avevano infuocato la fantasia facendoci immaginare un nuovo risorgimento, anche perché credevamo il tempo fosse propizio specialmente dopo il gran avanzare delle rivendicazioni autonomiste se non proprio indipendentiste e invece… bluff.
Abbiamo scoperto che il sig. Ferro, da tempo bussava alle porte di Lombardo tanto da partecipare al congresso MPA di giugno scorso con un intervento che prospettava sfaceli ma che voleva dire, alla fine, assumetemi tra di voi.
Abbiamo scoperto che Morsello, cui difficilmente pero’ poteva attribuirsi il marchio mafioso, come avevano tentato di fare i media e i giornali del nord lontano, aveva invece dismesso la propria attività commerciale più che per trovarsi nel mirino della mafia, piuttosto per una serie di fallimenti forse dovuti alle difficoltà del momento, e oggi era da iscriversi ad un movimento non certo “political-correct” come Forza Nuova. Pero’ che delusione! Che sconforto accorgersi che sono stati capaci di sbollire la voglia di cambiamento che c’é nell’aria, proprio per il loro malcelato arrivismo!
Ma che cosa si deve fare per liberarsi, oggi più che mai, dei tanti parassiti che attaccano la buona fede di cittadini ridotti al lume delle speranze di sviluppo e decoro?
Adesso il movimento mette da parte Morsello, e celebra il Ferro quasi fosse il solo capobanda che, a dimostrazione della pochezza di entrambi i presunti leaders, dichiara di volersi organizzare in partito politico. Eh, eh, ci risiamo: la politica come possibilità di arricchimento e non, come abbiamo sempre proposto a L’ALTRA SICILIA, come servizio da rendere alla città, poco retribuito e definito nel tempo!
Così oggi, il movimento dei forconi arriva alla sua dissoluzione, come neve al sole, come le aspirazioni dei suoi capi-popolo, che avevano pensato di fare il passo più grande della loro gamba, e purtroppo mette in soffitta anche le aspirazioni legittime di quanti avrebbero giurato sulla sua buona fede
L’ALTRA SICILIA pero’ è ancora convinta che sia questo il momento buono per farsi sentire e per recuperare una parte del debito che l’Italia ha nei confronti della Sicilia, specialmente riguardo allo Statuto negato; è il momento di una rivoluzione vera, non purtroppo soltanto accennata, come quella dei forconi, fallita per le ambizioni di tali Ferro e Morsello; una rivoluzione che deve iniziare dall’esigere dalla politica di parlare un linguaggio onesto e veritiero, senza furbizie né artifizi.
Per questo vogliamo accennare ad una vicenda paradossale ma che la dice lunga sulla tendenza alla manipolazione del popolo in atto da parte di pseudo sciacalli, politici falliti, arrivati presto, lo speriamo alla resa dei conti con la loro uscita di scena.
Non si può infatti , per mire partitiche, spacciare per moneta valida un conio di mezza fattura, non si può artificiosamente trovare un candidato per rispondere con il dolo alla richieste della gente creando un candidato che non è quello di riferimento ma trovando un surrogato che, nel nome, serva a creare solo confusione e peggio possa condurre all’errore di persona.
Massimo Costa, il prof Massimo Costa, economista e docente universitario, profondo conoscitore degli articoli e delle rivendicazioni insite nel nostro Statuto di autonomia, valido difensore della sicilianità, sicilianista e autonomista riconosciuto per i suoi scritti e la sua attività didattica non può né deve essere confuso, come vogliono fare quei politicanti mezza calzetta del terzo polo – un’ abbuffata di ex democristi, ex fascisti e politicanti senza più credibilità, con il candidato che intendono presentare alla carica di sindaco di Palermo, oggi semplicemente presidente del Coni di Palermo, anche questo incarico, immaginiamo, figlio di accordi- politici.
Ai siciliani diciamo: attenti non si tratta della stessa persona.
Dopo essersi fatto conoscere attraverso la disamina puntuale e attenta delle rivendicazioni attuali del popolo siciliano, dopo aver partecipato al gruppo di lavoro interparlamentare per la riforma dello statuto, salutato e accettato da L’ALTRA SICILIA come sicuro garante di un lavoro che rischiava, invece di riformare, di affossare lo statuto, il prof Massimo Costa era stato già il candidato sindaco de L’ALTRA SICILIA al comune di Palermo.
Una scelta coraggiosa perchè Massimo guidava una lista di neofiti e di gente assolutamente fuori dagli schieramenti; gente che aveva a cuore solo il futuro di Palermo, a cui voleva partecipare con candidature di servizio, pochi mezzi e con tanto entusiasmo.
Scelta coraggiosa dicevamo, perchè a dispetto di ben altri patrocini politici, cui poteva senz’altro aspirare, Massimo Costa aveva deciso di correre con L’ALTRA SICILIA consapevole dei pochi mezzi a disposizione e sicuro di poter contare solo sull’entusiasmo e la consapevolezza della fede nella Sicilia e nella volontà della necessaria attuazione dello statuto per un futuro di rinascita e dignità.
E da quel giorno Massimo Costa si è contraddistinto per l’autorevolezza delle sue posizioni e la trasparenza delle sue convinzioni nel dibattito statutario , tanto da acquisire nuovi adepti alla richiesta di attuazione dell’ autonomia ormai necessaria, nuovi estimatori della sua opera didascalica e politica tanto da convincere Musotto e compagni, nell’impossibilità di coinvolgere il vero prof Costa, a trovare almeno un omonimo che possa confondere il cittadino davanti alla futura scheda elettorale. Se non ci arrivano con le loro forze lo faranno con i loro artifizi.
E questo della candidatura di un Massimo Costa, sconosciuto presidente Coni, a fronte della possibile candidatura di Massimo Costa, professore e autonomista convinto e riconosciuto da tutti, suona forte come un artifizio.
L’ALTRA SICILIA rivendica con orgoglio la sua vicinanza al “vero” Massimo Costa, il vero professore Costa, e già da ora dichiara il suo appoggio a Massimo Costa nell’augurio di poter ripresentare capeggiata dal suo nome, una lista di candidati alle elezioni comunali di Palermo, come proposta di serietà, di conoscenze e di vera aspirazione all’autonomia.
Eugenio Preta